“Sulla questione dei rimborsi forfettari per le spese non documentate il Governo mantenga gli impegni assunti con la componente artigiana dell’autotrasporto”. Così Cinzia Franchini, portavoce di Ruote Libere, il raggruppamento di piccoli imprenditori del trasporto merci. Questa componente, avverte, “ancora una volta, rischia di essere la più penalizzata pur avendo continuato a garantire nella fase drammatica dei giorni di lockdown l’approvigionamento di tutti i beni necessari consentendo al paese di mantenere un barlume di normalità”. “Si tratta -sottolinea- di deduzioni e crediti d’imposta essenzialmente legati al recupero forfettario delle spese sostenute dagli autotrasportatori per le trasferte in relazione ai trasporti personalmente effettuati dall’imprenditore, titolare di ditta individuale, o dai singoli soci di società di persone”. “E’ un beneficio essenziale per la sopravvivenza di migliaia d’imprese artigiane che subiscono, quotidianamente, concorrenza sleale e dumping sociale da parte di aziende di altri paesi, principalmente dell’est Europa, ma anche di società italiane che hanno da tempo delocalizzato sfruttando l’opportunità di costi decisamente più bassi (costo del lavoro, carburante, assicurazioni, pedaggi, pressione fiscale). Il tutto in un periodo storico di drammatica congiuntura economica” afferma ancora Franchini.