Il sistema previdenziale ha bisogno di flessibilita’, per venire incontro alle esigenze dei lavoratori ma anche delle imprese nella fase di rilancio del sistema produttivo, dopo la crisi dovuta alla pandemia. Questa la convinzione del segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, che spiega all’AGI le posizioni del sindacato in vista degli incontri con la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, fissati per l’8 e il 16 settembre. Tra queste, la cosiddetta quota 41. Gli ultimi dati Inps – fa notare il segretario confederale Uil – dimostrano che hanno usufruito di Quota 100 un numero di persone decisamente inferiore alla platea potenziale. Secondo Proietti, “Quota 100 e’ un ambo secco, che ha permesso a tanti di andare in pensione ma non ha risolto il problema della necessaria flessibilita’. La fase economica puo’ avere bisogno di uno strumento di flessibilita’ mirato non generalizzato, utile al rilancio del processo produttivo”. “Quanto a Quota 41 – precisa Proietti – e’ una proposta contenuta nella piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil ed e’ stata riproposta all’ultimo incontro con la ministra Catalfo: riteniamo che chi ha 41 anni di contribuzione debba andare in pensione a prescindere dall’eta’. La misura riguarda i lavoratori precoci e non ha un impatto economico rilevante ma comunque pensiamo che sia giusto rimettere un po’ di equita’ nel sistema previdenziale, dopo i tanti miliardi sottratti dalla legge Fornero. Non dimentichiamo che i conti sono in equilibrio, ed anche il presidente dell’Inps Tridico ha detto che la spesa previdenziale italiana e’ in linea con quella dei paesi europei. Qualche equivoco ancora a volte si ripresenta solo perche’ la spesa previdenziale non e’ separata da quella assistenziale”. “Il tavolo sulla previdenza – sottolinea Proietti – servira’ in primo luogo a definire il pacchetto di misure da inserire nella legge di bilancio, che dovrebbe contenere il prolungamento dell’Ape sociale, con la possibilita’, come chiesto da Cgil, Cisl e Uil, di aumentare le categorie di lavoro gravoso. Tra gli interventi previsti anche la proroga di Opzione donna, agendo su alcuni aspetti in sospeso come part time verticale e fondo esattoriale”. “Nell’incontro del 16 settembre – prosegue – si fara’ una valutazione piu’ generale su come evitare lo scalone al 2021. Quota 100 e’ confermata fino alla scadenza dell’anno prossimo e serve garantire una flessibilita’ piu’ diffusa, differenziando tra settori e gravosita’ del lavoro”.