La Confesercenti commenta i dati diffusi dall’Istat sul mercato del lavoro secondo i quali i lavoratori indipendenti nel secondo trimestre sono diminuiti di 219.000 unita’ rispetto allo stesso periodo del 2019 parlando di “catastrofe per il lavoro autonomo”. Le stime confermano – scrivono – il tremendo impatto che la pandemia ha avuto sul lavoro dipendente ma soprattutto su imprenditori ed autonomi, rafforzando il nostro recente allarme: dal mese di febbraio, ultimo dato prima del lockdown, a luglio se ne contano 117.000 in meno. “Se le misure di sostegno messe in campo per il lavoro dipendente hanno frenato il crollo – afferma il segretario nazionale di Confesercenti Mauro Bussoni – si conferma, invece, come lo scudo protettivo a disposizione del lavoro autonomo e delle imprese non e’ bastato per ripararsi dai durissimi colpi inferti dalla crisi innescata dal Covid. Ora bisogna fare presto con gli interventi a sostegno delle micro e piccole imprese, del commercio e degli esercizi pubblici e turistici, i settori piu’ colpiti in assoluto. Ogni impresa che chiude e’ una possibilita’ in meno di occupazione, si tratta di un tessuto economico che garantisce ricchezza, posti di lavoro, servizi e vivibilita’ delle nostre citta’ e che rischia di essere spazzato via per sempre se non si inverte la rotta al piu’ presto”.