“Sui prezzi di benzina e gasolio in Italia non pesano solo le tasse eccessive, ma anche le speculazioni sui listini che incidono non poco sulle tasche degli italiani. Lo afferma il Codacons in una nota, “attaccando” l’Unione Petrolifera che oggi ha affermato come “il maggior costo alla pompa” per gli automobilisti italiani sia “interamente dovuto alla componente fiscale”. “Cio’ non e’ vero, o almeno lo e’ solo in parte – spiega il Codacons – La tassazione eccessiva ha sicuramente un ruolo negativo sui listini dei carburanti, ma anche le speculazioni sui prezzi di benzina e gasolio che puntualmente si registrano in Italia determinano un danno per le tasche della collettivita’”. L’associazione ricorda che “i listini alla pompa seguono l’andamento delle quotazioni petrolifere solo al rialzo, con prezzi che aumentano velocemente quando il petrolio costa di piu’; al contrario sono lentissimi a scendere quando le quotazioni calano”. “Come avvenuto ad esempio lo scorso aprile, quando a causa del coronavirus le quotazioni internazionali del petrolio hanno subito un tracollo del 74%, e nello stesso periodo in Italia il prezzo della benzina alla pompa subi’ una diminuzione di appena l’11%, mentre per il gasolio la riduzione fu del 12,1%”, illustra il Codacons.