La rinascita dell’economia olivicola del Salento e’ in un super extravergine d’oliva che regala qualita’ ai consumatori e speranza agli agricoltori del Salento piegati da 7 anni dalla Xylella fastidiosa. E’ l’olio proveniente dalla varieta’ Fs-17 Favolosa, le cui olive sono state raccolte per la prima volta in questi giorni in provincia di Lecce. Si tratta di una pianta brevettata dal Cnr che, insieme al leccino, secondo gli scienziati, e’ resistente agli attacchi del batterio killer. Il risultato, a detta degli esperti, e’ un extravergine che regala un elevato contenuto in polifenoli antiossidanti che si traduce in un buon livello di amaro e piccante che, abbinato ad un fruttato erbaceo, conferiscono armonia ed equilibrio. “Grazie alla ricerca e alla caparbieta’ degli agricoltori – commenta il presidente Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino – c’e’ un futuro per questo territorio colpito da una sciagura economica e paesaggistica senza precedenti”. La carta d’identita’ della Favolosa e’ un mix tra le varieta’ ‘frantoio’ e ‘ascolana tenera’, frutto di un incrocio di cultivar studiato per anni dal professor Giuseppe Fontanazza, gia’ direttore del Dipartimento di Scienza Bio-Agroalimentare del Cnr. Una varieta’ interamente italiana, caratterizzata per il rapido accrescimento in campo e per la sua precocita’. Gia’ dopo due anni, infatti, la pianta riesce a produrre circa il 10% del potenziale massimo di olive, per raggiungere entro 5 anni la produzione massima senza subire la ciclicita’ delle stagioni. Secondo le stime di Cia sono gia’ quasi 500 mila le piante di Favolosa impiantate in Salento, con l’obiettivo di andare a coprire la perdita delle 5 milioni di piante uccise dal killer in un’area che ne contiene piu’ di 22 milioni. “Questo e’ solo il primo passo per riportare lavoro ed entusiasmo nei campi – dichiara il presidente di Oliveti d’Italia, Nicola Ruggiero – ci auguriamo che la ricerca trovi ulteriori cultivar resistenti per completare l’opera di ricostruzione dell’olivicoltura pugliese”.