Non si arresta l’appetito degli investitori per i titoli di Stato italiani. Anche oggi i Btp decannali hanno aggiornato sui minimi da due anni e mezzo lo spread rispetto agli omologhi Bund tedeschi. Il differenziale si è attestato in chiusura a 122 punti, mentre i tassi si sono ridotti fino allo 0,672%, nuovo minimo storico. Record anche per il rendimento dei trentennali sceso all’1,53%.
È con queste premesse che il Tesoro si appresta ad affrontare domani l’asta a medio lungo da 7,5 miliardi di euro. Sul mercato, assieme a settennali e trentennali, sbarcherà il nuovo Buono triennale con coupon allo 0% e l’attesa è che faccia segnare un tasso di collocamento negativo.
Insomma, il buon momento della ‘cartà italiana sul secondario, iniziato dopo il voto delle regionali a settembre, continua. A favorirlo c’è il minor fabbisogno atteso di qui a fine anno e la sensazione che la Bce potrebbe ulteriormente allentare la propria politica monetaria nel caso di un ulteriore deterioramento del panorama economico. L’ottimismo degli investitori è segnalato anche dall’andamento dei Cds quinquennali targati Italia segnalano l’ottimismo degli investitori. I certificati di garanzia contro l’ipotesi di default scontano 114 punti base: anche in questo caso si tratta di un record storico.
Secondo gli analisti tutto lascia prevedere che l’andamento discendente della curva dovrebbe continuare nell’immediato. E non manca chi ritiene che i decennali di Spagna e Portogallo possano scivolare in territorio di tassi negativi già nei prossimi giorni, con conseguente ulteriore beneficio per la carta tricolore. Poi, bisognerà guardare alle agenzie di rating.
Il 23 ottobre sarà Standard & Poor’s ad aprire la stagione delle revisioni sulla classificazione del debito italiano. Seguiranno Moody’s il 6 novembre e, infine, Fitch il 4 dicembre. Lo stato delle finanze italiane, dopo gli interventi anti-Covid, non è brillantissimo. Ma lo scudo della Bce e gli strumenti messi in campo dall’Unione europea, a partire dal Recovery Fund, sembrerebbero proteggere il nostro debito da sgradite sorprese.