“Tutti dicono che Confindustria non ha ragione, poi, però… ha ragione”. Lo dice il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenendo a ‘Futuri2020’, il 35esimo convegno dei giovani industriali. “Quando diciamo che Quota 100 e Reddito di cittadinanza non funzionano, che è stato un errore abbandonare Industria 4.0, prima ci criticano poi dopo mesi si torna a pensare che abbiamo ragione”, aggiunge.”Sentiamo chi amministra la cosa pubblica lamentarsi dei problemi, noi sono due o tre generazioni che lo denunciamo e nulla è cambiato in Italia”, aggiunge. “Sulla spesa sanitaria sono stati stanziati 6 miliardi, ma due terzi non sono stati spesi. Al ministro Speranza sono stati presentati progetti solo da 5 Regioni. E allora qualcosa non ha funzionato, forse è mancata fiducia”. Lo dice il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenendo a ‘Futuri2020′, il 35esimo convegno dei giovani industriali. “C’era il metodo Vo’ Euganeo, il metodo Grisanti che ha funzionato – aggiunge -. Giusto o sbagliato ha funzionato”. “Dobbiamo ricostruire la fiducia dal basso, altrimenti di questi 8 mesi non avremo capito nulla”. Lo dice il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenendo a ‘Futuri2020’, il 35esimo convegno dei giovani industriali.
“Mi ricordo la polemica: le imprese sono luoghi di contagio e invece i dati Istat dicono che ora si sono dimostrate sicure. Siamo stati accusati e indicati come untori ma ora non sento dire da nessuno ‘scusate abbiamo sbagliato’. E’ così difficile chiedere scusa? Se non siamo capaci, non dico di riconoscere un avversario, qualcuno che sia contro, ma qualcuno con cui ci si confronta, come possiamo costruire la fiducia necessaria?”. Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, dal palco del convegno dei giovani imprenditori di Confindustria. E ricorda ancora: “quando abbiamo parlato di economia di guerra post Covid siamo stati criticati: tutti a dire che Confindustria aveva sbagliato ma poi abbiamo avuto ragione: su quota 100, rdc e industria 4.0… dopo mesi si torna a pensare che Confindustria ha avuto ragione”, conclude.