Prorogare il blocco dei licenziamenti, insieme con il prolungamento dello stato di emergenza. Cosi’ il segretario generale della Cgil Maurizio Landini su ‘La Stampa’ si rivolge al governo, con cui – spiega – intende “ripristinare il rapporto” per “un confronto che si e’ interrotto” e discutere a tutto campo sulla legge di Bilancio e sulle riforme da portare avanti con il Recovery. Se cosi’ non fosse e’ pronta la mobilitazione e forse lo sciopero. Ma per Landini e’ arrivato anche il momento di dire di si’ al Mes. Con il governo manca un confronto “e questo, nel momento in cui arriva la seconda ondata di Covid, non e’ piu’ sopportabile, lo dico anche a nome di Cisl e Uil”. La “prima cosa” da chiedere sarebbe di trovare “un modo per evitare di chiudere le scuole. Lavorerei su tutte le forme di flessibilita’ possibili, con adeguato personale e forme di scaglionamento del trasporto a livello territoriale”, e’ “necessario sedersi intorno a un tavolo con il ministro e le Regioni e decidere”. Il nodo dei licenziamenti: “Primo: non e’ vero che in tutti i settori i fatturati si sono dimezzati. Secondo: dobbiamo decidere se siamo in emergenza o no. Il governo – rileva – ha appena prorogato al 31 gennaio lo stato di emergenza. Del resto senza questi strumenti, come ha detto il governo nel Nadef, avremmo avuto milioni di licenziamenti. Credo che il governo debba prorogare gli ammortizzatori sociali per altre 18 settimane, con le stesse modalita’. Poi si dovrebbe cogliere l’occasione per una riforma di tutto il sistema degli ammortizzatori sociali”. E se il blocco dei licenziamenti non verra’ prorogato “decideremo insieme a Cisl e Uil. Non escludiamo nessuna iniziativa di mobilitazione”. Via libera anche al Mes: bisogna usare “tutti i fondi che l’Unione Europea mette a disposizione. E’ il momento degli investimenti per creare lavoro. La sanita’ e’ certamente uno dei settori su cui e’ necessario investire rapidamente, soprattutto con riguardo alla presenza delle strutture nel territorio”.