“Non sono in ballo solo le 400 famiglie interessate ma è tutto il territorio che viene impoverito. E dal momento che non c’è più lavoro, tutto questo diventa un dramma per la società napoletana, ma anche per la Chiesa”. L’allarme arriva dall’arcivescovo di Napoli, card. Crescenzio Sepe, dopo che la Whirlpool ha confermato la chiusura dello stabilimento napoletano. “Senza lavoro – sottolinea a Vatican news – si va nelle mani dei malavitosi e delle organizzazioni criminali che cercano di catturare i disoccupati, i poveri, per metterli al loro servizio”. “La carenza dei posti di lavoro della Whirlpool e del lavoro in genere più il virus – osserva il porporato- sono la causa di tutta questa drammatica situazione in cui noi oggi viviamo a Napoli. Personalmente sono stato alla Whirlpool, ho celebrato la messa per loro, li ho accompagnati, ho anche parlato della loro situazione drammatica in varie omelie. Qui non sono in ballo solo le 400 famiglie interessate ma è tutto il territorio che viene impoverito”.