Il gas naturale e’ il principale idrocarburo in grado di accompagnare la transizione energetica, essendo “non pulito, ma comunque di piu’ rispetto ad altre fonti energetiche”. Cosi’ l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, durante un evento online organizzato dall’Atlantic Council. “Non bisogna dimenticare che nel mondo sono stati fatti enormi investimenti sul gas naturale, e tutti i nostri clienti vi fanno affidamento: la cosa da fare e’ decarbonizzarlo rimuovendo le componenti carboniche, investendo al contempo anche sulle rinnovabili come l’eolico, il solare e l’idrogeno”, ha spiegato. Se dal 2015 le emissioni sono aumentate, ha proseguito Descalzi, “significa che non tutti i paesi, non tutte le industrie, non tutti i players erano pronti”. In questo senso, “i paesi sviluppati che rappresentano la maggior parte del pil mondiale hanno maggior responsabilita’ perche’ devono agire insieme attraverso un piano generale ma, questo, al momento non sta succedendo”. In Eni, ha ricordato Descalzi, “la transizione e’ cominciata 6 anni fa. Abbiamo inserito la transizione energetica nella cultura aziendale, siamo partiti che eravamo una societa’ oil&gas integrata per diventare una compagnia energetica. Il primo passo e’ stato culturale. In secondo luogo abbiamo cambiato la nostra mission incorporando tutti i 17 sdg (obiettivi di sviluppo sostenibile Onu) e in terzo luogo abbiamo puntato fortemente sulla tecnologia investendo oltre 4 miliardi in circa 5 anni per trasformare la nostra industria specialmente nei settori con forti emissioni e nell’upstream. Puntando sulla tecnologia ci ha permesso di tagliare il ‘time to market'”, ha precisato il manager.