Il segretario generale della Fabi si rivolge a banche e Governo invitandoli a “dare un po’ di respiro al Centro e al Sud del Paese” in epoca di pandemia. “Vorrei fare un riferimento molto alto – ha detto durante un’intervista concessa a Radio Blu, l’emittente della Cei – a quella che è la concezione del Santo Padre rispetto all’economia e alla finanza”. “Dal governo e dalle banche – ha aggiunto – dovrebbe essere avvertita la necessità e la possibilità di dare un po’ respiro al Centro e al Sud del Paese: invece, purtroppo, anche se i nuovi prestiti sono formalmente garantiti dallo Stato, gli istituti di credito sono costretti a fare una attenta analisi alle posizioni dei clienti che chiedono finanziamenti”. “Del resto – argomenta – se le imprese non pagano, si appesantiscono i bilanci delle stesse banche, poi interviene la Banca centrale europea a chiedere una ‘pulizia’ dei bilanci, quindi è un cane che si morde la coda”. “Gli amministratori delegati – conclude – devono fare la loro parte così come deve farla il Governo, che in parte già lo ha fatto: servono contributi pubblici a fondo perduto per sostenere i territori più in difficoltà”.