Sono stati assegnati i crediti d’imposta del tax credit librerie 2020 la misura introdotta dal ministro Franceschini nel 2017 per sostenere le librerie che lo stesso ministro defini’ un “valido strumento per permettere a alle librerie di proseguire la propria attivita’ e continuare cosi’ a essere un presidio culturale soprattutto nei piccoli centri, alimentando la passione per il libro e per la lettura in molte comunita’”. Con la pubblicazione del decreto 802 del 26/11/2020 sul sito della direzione generale Biblioteche e diritto d’autore www.librari.beniculturali.it e sul sito dedicato taxcredit.beniculturali.it viene presentato anche l’elenco dei beneficiari, coi relativi importi detraibili, che raggiungono somme fino ad un massimo di 90.000 euro per gli esercenti con un maggior numero di punti vendita. “A tre anni dal suo lancio il tax credit librerie si conferma non solo un contributo efficace inserito organicamente nelle misure a sostegno del settore, ma, in tempi di pandemia, soprattutto un provvedimento che fara’ valere ancor piu’ i suoi effetti contro i contraccolpi della crisi economica – ha dichiarato Paola Passarelli, direttore generale Biblioteche e diritto d’autore – contribuendo a rafforzare la presenza sul territorio delle librerie, che rappresentano uno dei vitali avamposti per investire nella crescita della lettura”. Quest’anno la misura ammonta a 18.250.000 euro, grazie all’incremento a regime previsto dalla “Legge sulla promozione della lettura”, e allo stanziamento straordinario del “Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali”. L’ingente misura ha cosi’ permesso di coprire tutte le 1.124 domande presentate dagli esercenti, per un totale di 1.621 punti vendita, comprese le librerie con fatturato maggiore (di cui 6 gruppi editoriali). Il maggior numero di aventi diritto ha riguardato tuttavia le librerie indipendenti (1.311), soprattutto presenti in Lombardia (207 su un totale di 253 punti vendita), seguita da Emilia Romagna (137 su 166) e Lazio (123 su 151), Toscana (116 su 135), Veneto (114 su 135), Piemonte (100 su 132), Puglia (84 su 101), Sicilia (73 su 100), Campania(69 su 87), Liguria (47 su 63), Marche (36 su 51), Friuli Venezia Giulia (35 su 38), Abruzzo (33 su 41), Trentino Alto Adige (32 su 33), Sardegna (30 su 45), Calabria (26 su 32), Umbria (25 su 29), Basilicata (13 su 16), Valle d’Aosta (7 su 7); Molise (4 su 6).