Dal riutilizzo in chiave green degli scarti agroindustriali, alla fotocamera a infrarossi, alla marchiatura del packaging. Fino alle diagnosi precoci, assegnati i Premi nazionali per l’Innovazione. Il riconoscimento consegnato oggi a Bologna, istituito nel 2003 dall’Associazione nazionale degli Incubatori Universitari – PNICube. Per diffondere la cultura d’impresa in ambito universitario e accorciare le distanze tra ricerca e mercato, stimolando il dialogo tra ricercatori, impresa e finanza. Al PNI concorrono i piu’ innovativi progetti d’impresa hi-tech vincitori delle 14 Start Cup regionali a cui hanno preso parte nel 2020 oltre 900 idee d’impresa da tutta Italia.
Vincitore in assoluto AgroMateriae (Start Cup Emilia-Romagna dedicata alla trasformazione in scala bio-industriale degli scarti agroindustriali in nuove materie prime green al servizio dell’industria plastica. Gigantesco il mercato stimato: solo per i prodotti usa e getta la startup ipotizza 13 miliardi di euro. Mentre packaging, agriculture e beni di consumo arriverebbero a 40-50 miliardi. Il primo prodotto di lancio e’ il WinePLastics filler (WPL). Una polvere tecnologica ottenuta dagli scarti del vino che puo’ essere miscelata fino al 60% a tutte le plastiche e bioplastiche esistenti.
“La vittoria di questo Premio e’ per noi fondamentale – ha commentato il Ceo Alessandro Nanni – ci consentira’ di aumentare il nostro impegno in ricerca e sviluppo. Per estendere il know-how di trasformazione industriale anche ad altri scarti naturali. Per risolvere i problemi di gestione dei rifiuti di nuovi settori del comparto agricolo”. Inoltre, il premio Industrial e’ stato assegnato a Eye4nir (Start Cup Lombardia). Che ha ideato una fotocamera iperspettrale a infrarossi per smartphone che consente di vedere cio’ che sfugge all’occhio umano. Il premio Ict e’ andato a SAMS Technology (Start Cup Lombardia) per la marcatura innovativa del packaging; quello life sciences alla U-Care Medical (Start Cup Piemonte e Valle D’Aosta) per la diagnosi precoce dell’insufficienza renale acuta in pazienti ospedalizzati