“La crisi agrumicola nella Sibaritide si fa ogni giorno piu’ pesante e la situazione e’ sempre piu’ grave. In Commissione Agricoltura al Senato dove sto lavorando, e a breve trarremo le conclusioni su un affare assegnato da me richiesto sul problema, ho gia’ portato all’attenzione questa condizione attuale verificatasi sia a causa delle variazioni climatiche (a livello globale) sia all’alluvione che si e’ avuta a fine novembre su tutta la Calabria”. E’ quanto afferma, in una nota, la senatrice del M5s, Rosa Silvana Abate, componente della Commissione Agricoltura. “A causa delle alte temperature, poi – prosegue Abate – ci sono stati forti ritardi nella maturazione del prodotto, una resa a prevalente calibro piccolo e, quindi, gran parte della produzione e’ rimasta sulla pianta a marcire a causa della troppa pioggia caduta. A tutto questo disastroso scenario si aggiunge la deplorevole prassi ormai consolidata dalla grande distribuzione organizzata (Gdo) e dalle grosse organizzazioni produttori (Op) che costringono i produttori a svendere il proprio prodotto a cifre imbarazzanti che non coprono nemmeno il prezzo di produzione di clementine e arance. La situazione, quest’anno piu’ che negli altri anni considerando anche la pandemia da Covid-19 in atto, e’ particolarmente disastrosa. Per questo motivo ho chiesto all’Assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo un incontro per discutere, insieme ad una rappresentanza di produttori della Sibaritide (in occasione dell’alluvione di novembre avevo chiesto gia’ chiesto di dichiarare lo stato di calamita’ naturale per Calabria), della grave crisi che attanaglia il settore agrumicolo e dei gravi rischi che corrono le piccole e medie imprese oramai al limite della sopravvivenza”. “Bisogna lavorare, io lo sto gia’ facendo – prosegue la parlamentare – nelle sedi competenti, all’attivazione di polizze assicurative e al finanziamento di consorzi per i piccoli produttori di modo da dare a loro la possibilita’ di organizzarsi e non stare sotto il dominio della Gdo e della Op. Bisogna, soprattutto, fare in modo che i soldi dei finanziamenti non vadano sempre alle stesse strutture creando ulteriori danni alla piccola e media impresa. Ragion per cui chiedo alla Regione, nella persona dell’assessore all’Agricoltura Gallo, di affiancarsi nella mia battaglia per la tutela della filiera di grande pregio quale e’ quella agrumicola calabrese”.