Un nuovo decreto legge, con validità fino al 15 gennaio, che riscriverà in modo più restrittivo le misure di contenimento del Covid-19. Il governo, dopo aver incassato l’ok in notturna delle Regioni, nel corso del Consiglio dei ministri metterà nero su bianco le regole che segneranno la vita dell’Italia per le prossime settimane, con l’obiettivo di arginare la carica virale del virus, accompagnando le misure con i ristori – come avevano chiesto i governatori – per le attività che rimarranno chiuse. Superato il decreto Natale, che ha visto gli italiani in zona rossa per tutte le festività natalizie, da dopo l’Epifania si torna alla divisione per zone di rischio (rossa, arancione e gialla) con un inasprimento delle soglie. Il nuovo sistema prevede di “far scattare le misure restrittive quando si va oltre l’1 di indice di contagio e l’1,25, per le zone rosse”, precisa il ministro Boccia, puntualizzando che questo ulteriore passaggio “non era scontato”. Oggi la zona arancione scatta con Rt pari o superiore a 1,25, mentre quella rossa a 1,5. “Per gli italiani – aggiunge il titolare degli Affari regionali – non cambia molto perché il sistema delle zone ha funzionato, siamo passati da un indice di contagio dell’1,72 allo 0,8 ma già ora siamo tornati allo 0,93 ed è evidente che il mese di dicembre, un mese critico, ci sta riportando su. A differenza di altri paesi noi non siamo fuori controllo ma in queste ore nei pronto soccorso c’è via vai che deve preoccuparci. Si torna a numeri maggiori rispetto alle scorse settimane”. Secondo le nuove misure tutta l’Italia sarà zona arancione nel prossimo weekend del 9 e 10 gennaio, con bar e ristoranti chiusi e operativi solo per l’asporto. Sempre fino a metà mese resterebbe, poi, il divieto di ospitare all’interno delle abitazioni più di due parenti o amici, con l’esclusione dei minori di 14 anni. Al vaglio – da qui la decisione di optare per un dl e non per una semplice ordinanza del ministro Speranza – la possibilità di bloccare gli spostamenti tra le Regioni tra il 7 e il 15 gennaio. Per ora invece sembra lontana l’ipotesi di istituire una ‘zona bianca’, proposta nella riunione fiume tra il governo e le regione, domenica scorsa. “Le zone bianche devono essere una prospettiva ma questa cosa non accadrà stasera. Le zone non cambiano: restano il giallo, l’arancio e il rosso”, taglia corto Boccia. Insomma si parlerà di zona bianca quando l’indice dei contagi lo permetterà. In sostanza si tratterebbe di una condizione che prevede libertà di spostamento e con bar, ristoranti, palestre, cinema, teatri, musei aperti. La discussione è comunque rimandata a non prima del 15 gennaio quando, con il Dpcm in scadenza, e i nuovi monitoraggi dell’Istituto superiore di sanità, il governo farà le sue valutazioni anche il Cts.