L’economia mettera’ il turbo con il 6G Attivazione prevista entro 2030, anche l’Italia nei test europei
Il 6G, la connessione di sesta generazione che mettera’ il turbo ad alcuni settori economici tanto che gia’ si parla di ‘Tera Economy’, e’ piu’ vicina di quanto si pensi. E c’e’ anche l’Italia, con l’Universita’ di Pisa, nei test europei. La prossima generazione di rete che dovrebbe essere attivata entro il 2030 sta gia’ facendo parlare di se’ per le innovazioni che portera’. Fulcro centrale del 6G sara’ l’uso dell’Intelligenza Artificiale in grado di autogestire l’enorme flusso di dati che ci si aspetta verra’ prodotto nel prossimo quinquennio.
L’Europa non vuole perdere terreno sul fronte della sperimentazione ed e’ per questo che ha avviato il 1/o gennaio 2021 il programma Hexa-X finanziato con 12 milioni di euro: coinvolge 25 partner continentali tra cui Ericsson, Nokia, Intel e le universita’ di Pisa Dortmund e Madrid a cui si aggiunge il Politecnico di Torino. Hexa-X fa parte di Horizon 2020 con il quale l’Unione Europea ha stanziato 80 miliardi di euro di investimenti in sette anni. L’obiettivo e’ anche quello di ridurre le distanze con test simili svolti in Cina gia’ al lavoro sul post-5G. In due anni e mezzo l’iniziativa permettera’ di sviluppare vari casi d’uso concreti in cui il 6G potra’ fare la differenza. Molto dipendera’ da quanto il 5G si sara’ consolidato presso i principali paesi al mondo visto che su tale base infrastrutturale poggera’ la prossima generazione del network per la sostituzione o l’aggiornamento delle antenne.
Le applicazioni a cui si guarda sono varie: dalla guida autonoma all’Internet of Things, Dall’Industria 4.0 alla salute e benessere e all’intrattenimento. Tutti scenari gia’ abilitati dal 5G ma che, una volta entrati a far parte della quotidianita’, richiederanno una rete piu’ ampia capace di eliminare quei colli di bottiglia a cui si potrebbe andar incontro quando anche il protocollo attuale sara’ in uso a pieno regime. Secondo gli analisti di Counterpoint Research il 6G dara’ vita alla cosiddetta ‘Tera Economy’ un’era in cui il concetto di gigabit verra’ sostituito da quello di terabit (un Tera e’ pari a mille Giga). Il motivo e’ che la quantita’ di informazioni scambiate per mole e peso si contera’ su parametri piu’ alti cosi’ da abbandonare metriche precedenti.
“Un semplice ologramma 3D a grandezza naturale di tutto il corpo richiedera’ una larghezza di banda in Tbps per essere correttamente visualizzato – sottolineano gli analisti – con tecniche di compressione avanzate architettura 6G e capacita’ radio correlate dovremmo mirare a trasmettere questo ologramma ad alta risoluzione su un collegamento mobile. Cio’ estendera’ la realta’ oltre lo spazio e trasformera’ il modo in cui comunichiamo tra noi”. E gia’ nel 2028 qualche operatore e’ gia’ pronto al lancio del 6G, con circa due anni di anticipo rispetto alla partenza stimata dall’Ue.