Internazionalizzazione non e’ sinonimo di delocalizzazione ma contributo al rafforzamento dell’export. Lo ha detto il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano, nel suo intervento alla riunione organizzata dal Consiglio generale degli italiani all’estero (Cgie). La Farnesina, secondo Di Stefano, accompagna lo “slancio verso l’estero delle migliori e piu’ dinamiche realta’ del nostro Paese”.
“Per noi internazionalizzazione non e’ sinonimo di delocalizzazione”, ha chiarito il sottosegretario, parlando invece di un contributo aumento dell’export di beni e servizi prodotti in Italia anche con la presenza fisica delle imprese all’estero. Secondo Di Stefano, gli italiani all’estero sono un patrimonio da non sottovalutare ma “piuttosto da valorizzare”.
Il sottosegretario ha quindi ricordato che l’export conta per un terzo del Pil Italiano ed il nostro Paese e’ la seconda potenza commerciale e la seconda manifattura d’Europa dopo la Germania. Di Stefano ha elogiato la “semplificazione” apportata dalla riforma che ha trasferito alla Farnesina tutte le competenze sul commercio estero, permettendo alle aziende di avere “un interlocutore unico” per le loro esigenze legate all’internazionalizzazione.