“La presenza di numerosi cinghiali in alcune aree della Basilicata determina danni pesantissimi a tante aziende agricole ed e’ causa di gravi incidenti stradali. Per questa ragione, oltre alle misure ordinarie, come il piano di controllo, abbiamo messo in campo una serie di azioni che ci consentono di guardare al futuro con maggiore fiducia”.
Lo ha detto, attraverso l’ufficio stampa della giunta regionale, l’assessore all’agricoltura Francesco Fanelli in riferimento all’inizio del primo progetto pilota della Regione Basilicata “per la realizzazione di una filiera delle carni di cinghiale lucano”: sono stati infatti conferiti da un’azienda “i primi cinghiali, prelevati dai selecontrollori, al centro di lavorazione selvaggina nella zona industriale di Tito (Potenza).
Un appuntamento che segna concretamente – ha precisato Fanelli – l’avvio del progetto regionale partito a settembre 2020 a seguito di avviso pubblico, finanziato con un investimento di 150 mila euro”. “Con questo progetto di filiera – ha concluso Fanelli – abbiamo provato a trasformare un problema in una opportunita’ economica. Un importante contributo alla riduzione della presenza di cinghiali sul territorio e inoltre diamo la possibilita’ a un’azienda lucana di crescere facendo viaggiare in tutto il mondo un prodotto lucano di qualita’”.
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