Sale la preoccupazione dei lavoratori di Alitalia per gli stipendi di febbraio. Tra una settimana vanno pagati, ma i soldi in cassa sono quasi finiti e non c’e’ ancora l’ok dell’Ue ai ristori Covid. In attesa che la situazione si sblocchi, il commissario straordinario Giuseppe Leogrande ha convocato i sindacati martedi’ per fare il punto. Incontro che sara’ l’occasione anche per sciogliere l’altro nodo che sta rallentando il decollo di Ita, cioe’ la cessione degli asset dalla vecchia alla nuova compagnia. Intanto sfuma la strada tracciata per la cessione dall’emendamento al Milleproroghe di Stefano Fassina: il deputato di Leu lo ha ritirato e presentera’ un ordine del giorno. E il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Inca’ assicura che il governo si sta confrontando sull’Ue e sul dossier c’e’ “massima attenzione”.
E’ gia’ da un paio di mesi che regna l’incertezza sulle buste paga di Alitalia: a dicembre e gennaio gli stipendi sono stati pagati in ritardo. Ora senza i 20 milioni di ristori Covid di novembre la liquidita’ in cassa non bastera’ a pagare febbraio, avverte da settimane Leogrande. All’appello mancano poi i 37 milioni di indennizzi di dicembre: quindi il problema e’ destinato a riproporsi a marzo, mettendo a rischio l’intera operativita’ aziendale. C’e’ poi il nodo della cessione degli asset: Leogrande, che avrebbe gia’ incontrato il neo titolare del Mise Giancarlo Giorgetti, sarebbe al lavoro su un bando per la vendita sia a pezzi che per intero.
La strada piu’ rapida, tuttavia, sarebbe quella di cedere ad Ita prima la parte aviation e in un secondo momento gli altri asset. Il punto infatti e’ fare in fretta, per evitare che l’amministrazione straordinaria finisca l’ossigeno in cassa. Una situazione che allarma non poco i sindacati, che attendono una convocazione anche da Giorgetti, che potrebbe vederli in settimana (possibile nei prossimi giorni anche un incontro tra il ministro i vertici di Ita). Ma la situazione e’ drammatica non solo per Alitalia ma per tutto il settore del trasporto aereo, con decine di aziende in crisi e in liquidazione: per questo Filt Cgil e Uiltrasporti giovedi’ 25 una manifesteranno a Roma per chiedere al governo risposte sulla crisi di un settore che occupa 50 mila persone tra fissi e stagionali. Anche la Fit Cisl promette iniziative in settimana. E l’Fnta chiede una cabina di regia per superare l’impasse di Alitalia.
Quella che si apre sara’ una settimana calda anche per altri dossier, a partire da Aspi. Nella giornata di lunedi’, oltre allo sciopero del personale, e’ stato convocato nel tardo pomeriggio il cda di Cdp che esaminera’ l’offerta vincolante da inviare ad Atlantia entro il 24. La cordata formata da Cdp e dai fondi Blackstone e Macquarie dovrebbe presentare una proposta per l’88,06% della concessionaria che valuta l’asset in un range tra 8,5 e 9,5 miliardi (possibile che questa volta il prezzo sia nella parte alta della forchetta). Lo schema dovrebbe prevedere inizialmente il 40% a Cdp e il restante 60% diviso equamente tra i fondi, con la possibilita’ in un secondo momento per Cassa di salire al 51%. Sul tavolo del board di Cdp anche la prelazione sul 50% di Open Fiber e la lista per il rinnovo del cda Tim.