“Allarma l’aumento della povertà nel Mezzogiorno pari all’11,1% secondo i dati rilevati dall’Istat, come pure la crescita del divario Nord-Sud, una frattura che mina pericolosamente l’unità del Paese”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, ospite alla prima giornata di “Sud- Progetti per ripartire”, organizzato dal ministro per il Sud Mara Carfagna. “Le ripercussioni economiche della pandemia – continua Capone – hanno inciso profondamente sul mercato del lavoro con effetti drammatici soprattutto per quanto riguarda donne e giovani.
Per uscire dalla crisi e invertire il declino, il Sud e l’Italia hanno bisogno di una prospettiva di sviluppo e coesione, su cui concentrare l’azione pubblica a ogni livello di governo. Fondamentale, pertanto, il rilancio della Strategia per le Aree Interne attraverso l’istituzione, anche in ambito regionale, di un Fondo destinato al sostegno alle attività economiche, artigianali e commerciali”. Per Capone: “appare, quindi, centrale l’attivazione e la valorizzazione delle Zes, destinatarie di specifiche agevolazioni fiscali come il credito d’imposta e semplificazioni burocratiche da realizzarsi intorno ad aree portuali che presentino le caratteristiche di porti di rilevanza strategica.
Prioritaria, inoltre, la realizzazione del Ponte dello Stretto che rappresenta la cerniera col continente per l’alta velocità e l’alta capacità ferroviaria. Per risollevare il Sud, infine, sembra improcrastinabile la sottoscrizione di ‘contratti istituzionali’, finalizzati a individuare le modalità specifiche attraverso le quali si conseguono gli obiettivi per ogni priorità e il relativo cronogramma. Eliminare il gap economico e occupazionale del Mezzogiorno, è essenziale per la costruzione di un Sud che, nel prossimo decennio, diventi la grande opportunità per un Paese che vuole ritrovare un ruolo e una collocazione internazionale”, conclude Capone.