Il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, in una intervista a “Il Mattino” affronta la questione assai controversa del Ponte sullo Stretto: “Facciamo chiarezza. La Commissione istituita dall’ex ministra De Micheli per l’attraversamento stabile dello Stretto ha ultimato i suoi lavori e, come annunciato dal presidente Draghi, la relazione verrà inviata quanto prima al Parlamento. La mancata inclusione dell’opera nel Pnrr dipende dal fatto che i tempi a disposizione per realizzarla, entro cioè il 2026, sono troppo brevi”.
“Questo non vuol dire – aggiunge – che, se si decidesse di procedere, non si possano usare altri fondi. La Commissione ha preso in esame diverse tipologie di tunnel e di ponti: sulla base di questo lavoro si aprirà un dibattito politico e pubblico e si esamineranno tutti gli aspetti legati alla fattibilità, non solo economica”.
La scelta di ricorrere ai commissari per accelerare i cantieri risolverà i problemi delle opere pubbliche: “Le norme consentono ai commissari una forte accelerazione, ma giustamente questo non significa che si possono evitare le procedure di valutazione ambientale, delle sovrintendenze e della sicurezza. I commissariamenti risolvono una parte dei problemi. E qui il tema si intreccia con quello più generale delle semplificazioni delle procedure previsto dal Pnrr: alla presidenza del Consiglio sono già arrivate le proposte di vari ministeri per velocizzare le diverse fasi di loro competenza. La sintesi arriverà nel corso del mese di maggio con il nuovo decreto del governo che riguarderà anche le opere che non fanno parte del Piano di ripresa e resilienza”.
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