”Senza riforme il Recovery plan semplicemente non esisterebbe: l’Europa condiziona l’erogazione dei soldi al rispetto di un cronoprogramma rigoroso e alla realizzazione di riforme. Senza riforme non avremo né finanziamenti europei, né nuove infrastrutture, né ripresa, né posti di lavoro. Questo governo nasce per fare tutto questo”.
Lo dice al Corriere della Sera Mara Carfagna, sottolineando che per Forza Italia sono imprescindibili riforme come quelle ”del fisco e della giustizia, in primis, insieme alla semplificazione di ogni processo pubblico, dalla più banale pratica, ai concorsi, ai grandi appalti. Ma nel Pnrr c’è anche una riforma sociale per cui mi sono spesa e ritengo irrinunciabile: l’individuazione dei Livelli essenziali di prestazione, i Lep, che cancellino finalmente il divario di cittadinanza tra Nord e Sud, tra metropoli e aree interne.
Quanto al ddl Zan, ci serve una legge contro l’omofobia e la transfobia. Io stessa ne fui promotrice da ministro, ma scelsi una strada diversa, meno divisiva e ambigua. Queste leggi non possono essere bandierine per marcare il campo”. Riguardo alla conflittualità fra i partiti e al richiamo alle elezioni, afferma la ministra per il Sud, ”al momento, è più fumo che arrosto. Voglio vedere chi avrà il coraggio di dire agli italiani: scusate, mando a casa Draghi perché penso che io governerei meglio.
Forza Italia, i liberali sono il baricentro della coalizione di governo, non i ‘parenti poveri’ di questo o quello: abbiamo noi il dovere di pensare e comportarci di conseguenza. Sui candidati per le Comunali, il confronto nel centrodestra è cominciato, già in settimana ci saranno passi avanti. Dobbiamo promuovere classi dirigenti all’altezza dei cinque anni di enorme impegno collegati al Pnrr. Penso che anche gli elettori siano stufi di Masanielli: cercano competenza e protezione”. La Carfagna si sofferma inoltre sulla corsa al Quirinale: ”Mattarella, con la sua saggezza, è stato presidio e protezione degli italiani non solo in due complicatissime crisi di governo ma anche in una crisi sanitaria ed economica senza precedenti.
Non oso pensare cosa sarebbe accaduto al Paese con una guida diversa. Più che alle conseguenze per il governo, penso alla difficoltà di sostituirlo con qualcuno all’altezza”. Quanto alla gestione dell’epidemia e alle riaperture, ”stiamo uscendo dal tunnel, i risultati premiano la strategia del rischio calcolato: le scuole, l’abolizione della quarantena per i turisti, le spiagge, i cinema, gli impianti sportivi, gli spostamenti fuori regione, raccontano una vittoria sulla pandemia inimmaginabile solo due mesi fa.
Il governo è pronto a fare il resto per wedding, centri commerciali e posti al chiuso di ristoranti e bar. Ci saranno buone notizie a breve anche sugli orari notturni. Ora bisogna organizzare le vaccinazioni e i richiami nelle località turistiche e sui posti di lavoro: nessuno deve rinunciare alla prima dose solo perché la seconda, magari, capiterebbe nel periodo delle vacanze”.
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