L’Associazione Nazionale Autori Cinematografici ritiene apprezzabile lo sforzo compiuto in questi mesi a favore del cinema e dell’audiovisivo dal Governo che ha incrementato il fondo di sostegno oltre misura e per le politiche avviate a sostegno del mondo dello spettacolo in genere.
Tuttavia l’Anac ritiene che sia possibile e opportuno correggere alcune misure che si sono rivelate sbilanciate a favore di una parte del settore. E’ quanto si legge in una nota.
”La concessione massiccia del tax credit alla produzione di fiction e alla serialità, produzione che può contare su sostanziosi finanziamenti da parte dei broadcast e delle piattaforme -si legge nella nota dell’Anac- è contraddittoria rispetto allo spirito originario della legge che dovrebbe invece aiutare gli operatori e i progetti più fragili e meno facilitati. Quello che è accaduto qualche settimana fa con la registrazione on line delle domande al bando per il credito d’imposta 2021, utilizzando il sistema del ‘click day’, e che ha portato in poche ore all’esaurimento delle risorse e all’esclusione di decine di produttori della piccola e media impresa, ne è un classico esempio”.
Da sempre l’Anac, spiega nella nota, ”guarda con interesse il modo in cui è strutturato il sistema francese nel quale le istanze di tutte le categorie sono elaborate senza egemonie all’interno del Centro Nazionale del Cinema e dell’Audiovisivo, organismo di indirizzo e di gestione delle risorse pubbliche che governa democraticamente il settore, in difesa del cinema e dell’audiovisivo e quindi dell’identità nazionale”.
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