I Contratti di distretto possono rappresentare la prima azione di sistema di sviluppo sostenibile e di coesione territoriale del nostro Paese, che mira a rafforzare le filiere produttive e il ruolo di Igp e Dop, a favorire la transizione green della Farm to Fork, a promuovere il turismo relazionale integrato nelle aree rurali e a valorizzare l’agricoltura nel PNRR. Ci sono al momento già 20 progetti già cantierabili, presentati da centinaia di imprese agroalimentari e vanno, dunque, finanziati subito, utilizzando il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Così Cia-Agricoltori Italiani, sostenendo il monito di Cia Sicilia Orientale e la richiesta presentata insieme agli stessi Distretti del cibo, in occasione dell’odierna discussione sul tema da parte della Commissione Agricoltura della Conferenza delle Regione. “C’è anche la possibilità di utilizzare il Fondo Complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza -spiega Giuseppe Di Silvestro, presidente di Cia Sicilia Orientale- visto che nella ripartizione, sono destinati al Mipaaf, 1 miliardo e 203 milioni di euro, finalizzati ai Contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, pesca, floricoltura e vivaismo”. Sono 200 milioni di euro per l’anno 2021; 300,83 per ciascun anno dal 2022 al 2023; 258,81 per il 2024; 122,5 per il 2025 e 20,33 milioni di euro per il 2026. “Progetti, per un totale di investimenti pari a 315 milioni, che potrebbero costituire la base di partenza per rimettere in moto l’economia nazionale -specifica Di Silvestro – Per di più, finanziati per quasi il 50% dai privati”. “Raccogliamo l’iniziativa odierna della Commissione Agricoltura come un ottimo segnale” aggiunge Di Silvestro, ricordando l’appello della settimana scorsa da parte di 15 distretti, ai ministri Stefano Patuanelli (Mipaaf) e Mara Carfagna (Sud e Coesione territoriale) al sottosegretario Mipaaf, Gian Marco Centinaio, al presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga e ai presidenti e assessori all’Agricoltura regionali. “Il finanziamento dei Contratti di distretto -interviene il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino- è un segnale concreto di ripartenza per tutto il Paese e di attenzione verso il settore agricolo e agroalimentare. Inoltre, è un’opportunità per rispettare il cronoprogramma che il Governo si è dato per il 2021, visto che i progetti sono già stati valutati positivamente dal Mipaaf e sono immediatamente cantierabili. Sarebbe inspiegabile rinunciare o ridurre i programmi di investimento per carenza di fondi. Ricordiamo, infatti -conclude Scanavino- che nelle linee programmatiche presentate dal Ministro Patuanelli e inserite nel PNRR, i Contratti di filiera e di distretto sono indicati come strategici per lo sviluppo del settore agroalimentare e destinatari di risorse finanziarie adeguate”. I programmi di investimento, qualora venissero tutti realizzati, coinvolgerebbero 10 Regioni: Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia, Campania, Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Sono in linea con le indicazioni del PNRR, favorirebbero l’economia circolare, la transizione ecologica e contribuirebbero a raggiungere alcuni degli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti nell’Agenda 2030 Onu, dal Green Deal Ue e dallo stesso PNRR. A lanciare la richiesta per l’incontro: Distretto Delle Filiere e Dei Territori Di Sicilia In Rete, Distretto Florovivaistico di Puglia, Sikania Distretto del Cibo Biomediterraneo, Consorzio Salumi Dop Piacentini, Distretto Rurale Colline e Montagne Materane, Distretto Agroalimentare di Qualità del Metapontino, Distretto del Cibo Bio Slow Pane e Olio, Distretto Della Filiera Del Cibo Del Sud Est Siciliano, Sistema Produttivo Locale Pollino Lagonegrese, Distretto Agricolo Della Valle Del Fiume Olona, Distretto Latte Lombardo, Distretto Agroalimentare di Qualità Puglia Federiciana,
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