Raccontare la scienza al grande pubblico, soprattutto ai più giovani. Nasce con questo obiettivo, a Ginevra, lo Science Gateway, nuovo “portale” di accesso del Cern. La prima pietra è stata posata ieri, con un po’ di ritardo a causa del Covid rispetto ai tempi previsti, di fronte all’attuale ingresso del Centro di ricerca nucleare europeo guidato da Fabiola Gianotti. Il progetto, quasi tutto italiano, è dell’architetto Renzo Piano e ha il sostegno della Fca Foundation, il ramo di Stellantis che opera con finalità benefiche e della Fondazione Agnelli, che hanno contribuito con circa 40 dei 70 milioni di euro necessari. “I tempi difficili che abbiamo vissuto negli ultimi 18 mesi hanno dimostrato il valore permanente della scienza e la necessità di una cooperazione che vada al di là delle frontiere. La scienza unisce le persone e mostra quanto il genere umano possa realizzare, quando mette da parte le differenze e si concentra sul bene comune. La scienza dà speranza e fiducia in un futuro migliore”, ha detto Gianotti. “È un segnale di grande ottimismo. Si tratta di un progetto ambizioso che diventerà presto realtà per aiutare i giovani, ma anche i meno giovani, a capire cosa si fa al Cern”, ha affermato il presidente di Stellantis, John Elkann, che ha ricordato Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fca scomparso a luglio 2018. “Aveva una grande passione per la scienza e la fisica, gli sarebbe piaciuto tornare a studiarla”, ha sottolineato. A Marchionne sarà dedicato l’auditorium da 900 posti dello Science Gateway disegnato da Piano. Con una superficie di 7.000 metri quadrati, lo Science Gateway sarà ospitato in una nuova iconica struttura “carbon neutral” e metterà a disposizione una molteplicità di spazi e attività, incluse mostre che sveleranno i segreti della natura, dall’infinitamente piccolo (particelle elementari) all’infinitamente grande (struttura ed evoluzione dell’universo). “Un ponte di vetro collegherà i diversi temi e le diverse parti dello Science Gateway permettendo anche un incontro dal vivo tra ricercatori e bambini, visitatori e fisici, turisti e scienziati, tutti accomunati dalla curiosità e dalla sete di conoscenza”, ha spiegato Renzo Piano. Le mostre saranno dedicate anche agli acceleratori del Cern, agli esperimenti condotti dal centro di ricerca e all’elaborazione dei dati, a come gli scienziati usano queste risorse nelle loro ricerche. Presentato per la prima volta nel 2019 ha l’obiettivo di stimolare la curiosità e far conoscere e amare la scienza in ogni sua dimensione dal maggior numero di persone possibile.
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