L’estate con annessa voglia di vacanze tanto attesa dopo mesi di lockdown e restrizioni per Federconsumatori potrebbe presentare qualche nube. E l’associazione consumeristica lancia l’allarme caro autonoleggi. “Sono molti i cittadini- sottolinea Federconsumatori – che, in questi giorni, sono indaffarati nell’organizzazione delle vacanze estive, conciliando disposizioni e limitazioni dettate dalla pandemia, date dei richiami vaccinali, disponibilità delle strutture e budget a disposizione”. Secondo le prime stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, il numero di cittadini pronti a concedersi una vacanza sarà stabile rispetto al 2020: quest’anno si attesterà a circa il 42% degli italiani. “Per molti, circa un terzo, si tratterà di 3-5 giorni presso amici o parenti. La costante sembra essere il mezzo di trasporto: in molti sceglieranno infatti di viaggiare in auto, utilizzando la propria o noleggiandone una”. Proprio in relazione a questo aspetto per Federconsumatori emerge una delle principali criticità della stagione estiva alle porte: “Sono molti i cittadini che, in queste settimane, ci segnalano gravi rincari sul fronte del noleggio di automobili presso aeroporti, stazioni e porti”. L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha così deciso di avviare un monitoraggio dei costi nella settimana dal 22 al 28 Ggugno, dal 16 al 22 luglio e dal 16 al 22 agosto, dal quale – denuncia – “emergono fortissime differenze nei prezzi applicati”. Dal fronte delle imprese del settore Giuseppe Benincasa, direttore generale Aniasa, Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio, della Sharing mobility e dell’Automotive digital, interpellato da LaPresse, fa sapere però che “è del tutto fisiologico un incremento dei prezzi nel mondo del turismo nei periodi di cosiddetto picco. Si pensi ad hotel, villaggi, aerei, ecc”. Benincasa, pur precisando che la sua associazione non ha competenza sulle dinamiche commerciali e quindi di non poter “entrare in una valutazione di congruità dei valori riportati”, spiega che “nel caso del noleggio potrebbe giocare anche quanto già segnalato dalla nostra associazione in termini di carenza di flotta dovuta alla crisi del settore auto che non produce veicoli a sufficienza (carenza dei microchip e chiusura di alcune fabbriche in Europa) che riduce, conseguentemente, la capacità di offerta al pubblico”.
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