Il Magliocco, vitigno principe della viticoltura calabrese, è l’uva più rappresentativa di tutta la provincia cosentina, sia per presenza in vigneto che per rendimento qualitativo. Una risorsa capace di evidenziare le peculiarità del territorio, che ha bisogno di cura e attenzione perché si traduce in supporto dell’intera filiera enogastronomica ed enoturistica. Leitmotiv che unisce dieci produttori di vini artigianali che hanno deciso di costituirsi in una rete di impresa definita VAC – Vignaioli Artigiani di Cosenza. Obiettivo dei Vac è approfondire e sfruttare le potenzialità dei vitigni autoctoni e del Magliocco che ha un colore intenso e un profumo particolare, e dei tannini che dimostrano una grandissima struttura, qualche volte può sembrare aggressivo, ma in realtà nasconde una grande personalità che bisogna comprendere: esattamente come il territorio dell’Alt(r)a Calabria, che unisce quella porzione di regione che si estende dalla Valle del Savuto al Pollino. Il vino della provincia di Cosenza fino a qualche anno fa era un’entità sconosciuta, oggi, invece, si presenta come prodotto importante e di merito, capace di competere sui mercati nazionali ed internazionali e le cantine cosentine sono in grado di offrire etichette molto apprezzate a un mercato che richiede prodotti di altissima qualità. “In un momento in cui il nostro territorio, con il suo Magliocco, sembra essere fuori dai riflettori – ha spiegato Eugenio Muzzillo presidente dei VAC e titolare dell’Azienda Agricola Terre del Gufo – rispetto a quelle che da sempre sono state e continuano ad essere le aspettative di noi produttori calabresi, la nostra primaria esigenza è affrontare l’argomento per riportarlo al centro del dibattito”.
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