“Dalla distorsione sul totem turistico della Regione del nome del celebre re dei Visigoti ‘diventato’ improvvisamente uno degli assessori dell’attuale giunta ad altre sviste e imprecisioni. Passando per il corto di Muccino parte 2, come se non ne avessimo gia’ sofferto abbastanza con il primo, fino alla ciliegina sulla torta: il 17 giugno scorso, con il decreto dirigenziale n.6303, con affidamento diretto la Regione per 70mila euro ha affidato a una societa’ del Nord la realizzazione di una campagna di promo commercializzazione della destinazione Calabria”. E’ quanto si legge in una nota di Primavera della Calabria. “Rendiamoci conto! L’amministrazione a guida Spirli’ – prosegue la nota – a fine giugno, quando ormai i giochi sono fatti e gli italiani hanno gia’ prenotato le loro vacanze estive, sborsa come se nulla fosse settantamila euro per una campagna di promozione turistica social che si rivelera’ l’ennesimo buco nell’acqua e fara’ fare l’ennesima pessima figura alla nostra regione. Altro che rilancio dell’immagine della Calabria! Qui siamo a livelli molto peggiori dell’improvvisazione, siamo alla manifesta incompetenza. Per non parlare del fatto, formalmente regolare ma politicamente ed eticamente molto discutibile, di un affidamento diretto della Regione a una societa’ privata, per una somma consistente, a pochi mesi dal voto. Un mix esplosivo che fa della promozione dell’immagine della Calabria la cartina di tornasole di questo centrodestra che non puo’ assolutamente guidare la Regione nei prossimi anni. Lo stesso Spirli’ che sta avallando questi flop uno dopo l’altro rischiamo di ritrovarcelo a breve vicepresidente”. “E’ un fatto sconcertante – conclude Primavera della Calabria – che la promozione turistica, che dovrebbe rappresentare l’asset decisivo del rilancio della regione, sia gestito in una maniera del tutto sconsiderata e senza un minimo di visione, con spreco di risorse e scarsissima qualita’. La Calabria ha bisogno di una classe politica rinnovata che, in un settore economico vitale per il nostro territorio come quello del turismo, costruisca un progetto sulla base di competenze e visione. Non di improvvisazione condita con strafalcioni che, piu’ che rilanciare l’immagine della Calabria, fanno ridere i calabresi di un riso amaro”.
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