Quattro Regioni italiane retrocedono nella mappa della nuova politica di Coesione Ue: Sardegna, Molise, Marche e Umbria perdono quota in fatto di sviluppo e fanno risultare il Centro-Sud fra le aree meno floride dell’Unione. E’ quanto emerge dalla classificazione Ue che divide le regioni europee in “più sviluppate”, “in transizione” e “meno sviluppate” per assegnare i fondi strutturale di conseguenza. Rispetto al periodo 2014-2020, nella programmazione 2021-2027 la Sardegna passa tra le regioni meno sviluppate (insieme a Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, già da tempo stabili in questa fascia), mentre Molise, Marche e Umbria si aggiungono all’Abruzzo nell’elenco delle regioni ancora in transizione. Questo dovrebbe creare un senso di urgenza, soprattutto per il rafforzamento della capacità amministrativa e della capacità di spendere in modo utile e produttivo i nostri fondi, spiegano fonti Ue vicine al dossier. Per non accumulare ritardo è quindi importante procedere di buon passo con la programmazione, dicono le stesse fonti. E’ anche cambiato il metodo di assegnazione dei fondi, in gran parte basato sul Pil pro capite ma con l’aggiunta di nuovi criteri (disoccupazione giovanile, basso livello di istruzione, cambiamenti climatici nonché accoglienza e integrazione dei migranti) al fine di rispecchiare più fedelmente la realtà.
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