Serve ricalibrare il piano industriale, siglato ormai nel lontano giugno 2018. Il Gruppo Natuzzi lo ha ribadito nei giorni scorsi, durante la Cabina di Regia convocata al MiSE (Ministero per lo Sviluppo Economico). Il board di Santeramo in Colle ha presentato l’ultima versione del piano l’8 aprile scorso, dopo i venti di tempesta di marzo 2021, quando si è parlato di 460 esuberi negli stabilimenti appulo-lucani della Natuzzi. L’idea presentata alla task force insediata al MiSE è avviare la Fabbrica 4.0. Il sito individuato è quello di Graviscella, ad Altamura (nel barese). Qui gli operai dovrebbero dar vita ad un nuovo processo produttivo. Lo stabilimento non sarà, come inizialmente previsto dal piano del 2018, il luogo dove internalizzare la produzione di poliuretano e legno. Alla Cabina di Regia partecipano anche le Regioni dove sono insediati gli stabilimenti del gruppo Natuzzi, i sindacati e Invitalia. Il timore dei sindacati è che questo piano Fabbrica 4.0 non sia abbastanza per evitare gli “Esuberi 0“. Vale a dire la promessa, quasi raggiunta da Natuzzi all’indomani dello scoppio della pandemia da Covid-19. È la rassicurazione sui livelli occupazionali la condizione posta dalle rappresentanze dei lavoratori. Ma la pandemia nel frattempo ha cambiato molte cose.
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