Il Tar ha respinto il ricorso presentato dal Comune di Sala Consilina e dall’Ordine degli Avvocati di Lagonegro per chiedere la riapertura del Carcere di Sala Consilina. Una richiesta respinta dai giudici secondo cui “Il motivo di ricorso è infondato”. Tra i motivi in base ai quali il TAR ha ritenuto legittima la chiusura del carcere di via Gioberti: la considerazione dell’elemento strutturale, in quanto l’edificio consiste in una vecchia sede vescovile, edificato nell’anno 1809 e nel 1948 trasformato in carcere, risultando oggi non adeguato agli standards nazionali ed europei; sono presenti aree scoperte collocate in centro abitato, tanto da compromettere le norme di sicurezza che impongono l’adeguata separazione dei detenuti dal pubblico; tra i locali inidonei vi sono anche gli spazi insufficienti degli uffici, della caserma, della mensa. Il Tar, quindi, ha valutato l’inidoneità della struttura ad assolvere la funzione rieducativa della pena, senza che sussistano adeguati e ragionevolmente agevoli margini di adeguamento dell’edificio. “In aggiunta a tali valutazioni, il Tar ritiene legittima la chiusura del carcere di Sala Consilina, considerando il più ampio piano nazionale di riorganizzazione delle strutture penitenziarie, che prevede in linea di massima la chiusura delle strutture penitenziarie più piccole, per concentrare gli sforzi organizzativi, lavorativi ed economici nelle strutture più grandi”. Non viene ritenuta “risolutiva” nemmeno l’offerta dell’amministrazione comunale di contribuire all’adeguamento della struttura, sia perché la tipologia dell’edificio e il vincolo storico impedirebbero l’adeguamento integrale, sia perché in ogni caso non si riuscirebbe a superare la soglia minima di 100 posti per i detenuti (così come previsto dalla Legge).
Scopri le ultime notizie in tempo reale. News e aggiornamenti su politica, cronaca, lavoro, economia, attualità e molto altro su www.supersud.it