“Il cambiamento climatico incide sulla propagazione degli incendi. Non incendia il bosco ma lo rende più vulnerabile. E se ci lasciamo sfuggire i prossimi 10 anni per agire seriamente la situazione diventerà irreversibile e finiremo letteralmente per arrostire tutti, gli scenari saranno di fuoco”. Parola del climatologo Luca Mercalli che così commenta il numero sempre più alto di incendi che divampano nel Paese. “Qualcuno potrebbe obiettare che gli incendi sono dolosi – sottolinea – Questo è vero, ma un bosco dove piove e c’è un clima normale è meno vulnerabile al fuoco. Via via che la siccità e il caldo asciugano il sottobosco e il materiale depositato da tempo, il bosco diventa una torcia. Le disattenzioni e i criminali ci sono sempre ma il vento caldo e la siccità rendono il fuoco più facilmente propagabile e difficile da fermare. Ricordiamoci che in un bosco in salute, un bosco umido, il fuoco percorre pochi metri”. Secondo Mercalli il problema “non è salvare il pianeta, che in qualche modo è abituato a cavarsela, ma salvare l’umanità. La quantità di Co2 nell’atmosfera è la più alta degli ultimi 3 milioni di anni di anni e noi tutti siamo chiamati a preservare un clima che consenta all’uomo di vivere. Pensiamo a quello che è successo in tutto il mondo, in California, Canada, Australia, o comunque quello che sta avvenendo da venti anni a questa parte. Negli scenari climatici del futuro il riscaldamento globale diventerà terreno fertile per gli incendi”. L’escalation di C02 fossile nell’atmosfera, “ben 40 miliardi di tonnellate all’anno – spiega il climatologo – deve essere drasticamente fermata. Siamo già dentro a questo cambiamento e non lo fermeremo più se non applichiamo l’accordo di Parigi, il Green deal, la transizione energetica, tutte promesse che si fanno da anni ma che poi all’atto pratico non vengono mantenute. Agire adesso significa scongiurare gli scenari peggiori ed evitare di entrare nell’irreversibilità. Un grado in più ce l’abbiamo già e con questo bisognerà convivere, anche se cominciassimo stasera a smettere di inquinare. Se però nell’arco di 80 anni arriveremo ad avere 5 gradi in più, la situazione sarà irrecuperabile, e quelli che stiamo vivendo saranno fenomeni che ci dovremmo aspettare sempre più frequentemente”.
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