Come riporta il Sole 24 Ore: ‘Gli indipendenti, come indicano gli ultimi dati Istat, relativi a luglio, sono scesi sotto la soglia dei 5 milioni (4 milioni e 944mila), in calo sia rispetto a giugno di quest’anno (-47mila, ossia -0,9%), sia rispetto a luglio del 2020 (-62mila, ossia -1,2%). Dalla Confederazione nazionale dell’artigianato spiegano che «da inizio pandemia la contrazione degli indipendenti sfiora le 300mila unità». Se andiamo a vedere i settori, quelli che soffrono di più sono i servizi, in particolare alloggi, ristorazione e trasporti, per effetto delle prolungate misure restrittive, mentre sono in controtendenza servizi alle imprese e costruzioni. «Stress da pandemia» in tutti i settori. Da Confcommercio professioni stimano 200mila lavoratori in meno di qui a metà del 2022. In agricoltura, Coldiretti parla invece di un calo di oltre 10mila. Se poi prendiamo tutta la parte dei lavoratori autonomi che appartengono agli ordini, la pandemia ha stressato la crisi vocazionale dei giovani e la mancanza di politiche per favorire le aggregazioni e la nascita di grandi studi multidisciplinari. «Tutti i lavoratori professionali autonomi scontano difficoltà e questo lo abbiamo riscontrato attraverso la lettura dei dati reddituali – spiega Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni e coordinatore della Consulta del lavoro autonomo del Cnel -. Il mondo del lavoro autonomo sta diminuendo e diminuirà ancora»’.
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