Secondo l’Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (ANBI), «Da Nord a Sud d’Italia stanno virando, verso una conclamata aridità, territori finora caratterizzati da piogge “a macchia di leopardo” e sempre più rade. Così anche il Molise, finora considerato un’oasi del Centro-Sud Italia, si scopre siccitoso con la diga del Liscione, a Guardalfiera, che segna livelli inferiori di oltre 2 metri a quanto fatto registrate nel 2017 caratterizzato da forte siccità (fonte Molise Acque: 2017, m.111,54; 2021, m. 109,29). Non va meglio nel confinante Abruzzo, dove è stato sospeso il servizio irriguo dalla diga di Penne per esaurimento della disponibilità d’acqua (contiene solo 0,6milioni di metri cubi contro una capacità di Mmc.8,80). Il presidente ANBI, Francesco Vincenzi, sottolinea che «Il report settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche conferma così la gravità dei fenomeni siccitosi sul Centro-Nord Italia, durante questa estate ed il perdurare della carenza di significative precipitazioni sta creando seri problemi di approvvigionamento idrico specialmente nelle regioni adriatiche». Scendendo al Centro-Sud, nel Lazio, i fiumi Liri e Sacco segnano invece le migliori performance dal 2018. In Campania, le portate dei fiumi Sele, Volturno e Garigliano risultano in aumento, mentre sono stabili quelle del Sarno nel tratto medio. I volumi del lago di Conza della Campania e degli invasi del Cilento risultano in calo, ma con riserve elevate (fonti: Regione Campania, Centro Funzionale Protezione Civile ed Ente per l’Irrigazione di Puglia Lucania e Irpinia). I bacini appulo-lucani, che l’anno scorso erano in forte crisi di approvvigionamento, continuano a servire efficientemente gli utenti irrigatori (le dighe della Basilicata trattengono ancora quasi 296 milioni di metri cubi d’acqua, mentre quelle pugliesi oltre 115 milioni). Gli invasi della Sicilia registrano invece i dati peggiori dal 2010. Massimo Gargano, direttore generale di ANBI, conclude: «Come abbiamo dimostrato nei nostri workshop al salone fieristico Macfrut di Rimini, la risposta per incrementare la capacità di resilienza dei territori non può che essere duplice, pena forti ripercussioni sull’economia non solo agricola del Paese; è necessario, cioè, l’efficientamento e l’ampliamento della rete irrigua del Paese, ma contestualmente anche la realizzazione di nuovi invasi: dai mille laghetti del progetto congiunto con Coldiretti ai 23 nuovi bacini, che abbiamo proposto per essere inseriti nel P.N.R.R».
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