La Regione Basilicata dovrà riaprire i termini per ottenere il cosiddetto “bonus pc” da assegnare per partecipare alla didattica a distanza in conseguenza delle restrizioni previste per affrontare l’epidemia di covid. E’ questa la conseguenza dell’ordinanza con la quale il Tribunale di Matera ha accolto il ricorso delle associazioni “Lunaria” e “Asgi” che avevano definito una “discriminazione diretta e irragionevole” due dei requisiti previsti dall’avviso pubblico della Regione: quello dell’iscrizione anagrafica “e di conseguenza quello delle Isee”. Le due associazioni avevano chiesto alla Regione di modificare i requisiti di accesso al bando “in modo da garantire – ha spiegato l’avvocato Angela Maria Bitonti – la piena partecipazione a tutti, cittadini italiani, comunitari e stranieri, anche non regolarmente soggiornanti, nell’interesse superiore dei minori, senza distinzione alcuna”. In particolare, il Tribunale di Matera ha deciso sul ricorso presentato da una famiglia di cittadini stranieri, in Italia dal 2011, in attesa dell’autorizzazione a rimanere in Italia. La famiglia: «Pur non potendo ottenere la residenza anagrafica a Matera, dove pure dimora da lungo tempo – ha specificato Bitonti – aveva comunque iscritto alla quarta elementare la figlia». La Regione, però, li ha esclusi dal “bonus pc”, «Perché assenti i requisiti di ammissione producendo un grave pregiudizio alla bambina, pur in difficoltà a seguire le lezioni in dad per l’emergenza covid-19».
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