“Gkn e multinazionali che licenziano via mail o con whatsapp? C’è addirittura qualcuno che dice che bisogna lasciarle fare. Questi qui non si spaventano se gli fai pagare sanzioni. Si spaventano solo se gli togli un po’ di buon nome”. Sono le parole del deputato di LeU, Pier Luigi Bersani, intervistato da Lanfranco Palazzolo per Radio Radicale. L’ex segretario dem fa un’analisi dettagliata dello stato attuale del lavoro in Italia. E sul costume di licenziare via whatsapp, aggiunge: “Adesso anche i rating delle grandi società finanziarie contengono il tema della sostenibilità delle imprese, che è un elemento veramente importante e che contiene anche il concetto delle relazioni sociali. Quindi, è necessario che il governo trovi la chiave per colpirli sulla reputazione”. Sulla questione occupazionale invece: “È vero che c’è stata una ripresa occupazionale, ma quei 600mila posti di lavoro sono tutti precari, anzi alcuni precarissimi. Un terzo di quei contratti è a 30 giorni. Se n’è accorto l‘Ocse, meno male. Noi in questo momento abbiamo 985 contratti collettivi nazionali – continua – di cui un terzo riguarda meno di 100 persone per contratto. Tutto questo è fatto per abbassare i diritti del lavoratore. Si sta disgregando l’ossatura del mercato del lavoro e dei diritti del lavoro, perché c’è un’abbondanza di contratti pirata, di finte associazioni di imprenditori, di finti sindacati, di false cooperative.”
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