“Sono i gruppi industriali e le grandi aziende a pesare, coi prestiti non rimborsati, sui bilanci delle banche italiane, ma i piccoli debitori (famiglie, partite Iva, piccole e medie imprese) hanno avuto maggiori difficoltà, nell’anno del Covid, a saldare le rate”. E’ quanto afferma un’analisi della Fabi sui dati a marzo 2021. “Il 4,39% dei clienti è “responsabile” del 60% delle rate non pagate” di prestiti superiori ai 500mila euro, per 28 miliardi di sofferenze. Ad appena 126 soggetti (lo 0,002% della clientela) con prestiti oltre i 25 milioni, sottolinea la ricerca, fanno capo 2,9 miliardi di Npl (il 6,12% delle sofferenze). “Le banche puntano molto sulla vendita dei prodotti finanziari e poco sui prestiti – ha affermato il segretario generale della Fabi Lando Sileoni – Un’attività, quest’ultima, che è ancora molto legata ai rapporti personali dei banchieri con le imprese. Insomma, c’è ancora molto credito relazionale, finanziamenti agli amici degli amici”.
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