Proclamate le migliori birre artigianali italiane. Sono stati annunciati venerdi scorso al palazzo comunale di Deruta, i birrifici vincitori del premio Cerevisia 2021 al quale hanno partecipato 100 etichette da ogni parte del Paese. “Dopo lo stop forzato causa Covid dell’edizione 2020, Cerevisia si è rimessa in cammino” ha sottolineato il presidente della Camera di commercio dell’Umbria Giorgio Mencaroni. “Avevamo di fronte – ha aggiunto – oggettive difficoltà dovute alla emergenza sanitaria ma il Comitato organizzatore ha fortemente voluto ripartire con Cerevisia 2021, per offrire alle imprese del settore brassicolo un segnale di vicinanza e di speranza per una effettiva ripresa delle attività aziendali, tra le più colpite dall’emergenza pandemica”. In occasione del premio – del quale parla la stessa Camera di commercio in un comunicato – è stato evidenziato come i birrifici artigianali che producono birre di qualità secondo metodi di lavorazione artigianale, rappresentano “un’eccellenza” nel mondo birrario nazionale, settore che ha, comunque, “fortemente risentito dell’impatto della pandemia”. Il 2020 è stato infatti un anno definito molto difficile per la birra nazionale, la cui produzione è scesa dell’8,4%, i consumi dell’11,4 e l’export in calo più contenuto del 4,8%. Una fotografia tutta con il segno meno, ribaltata rispetto a quella del 2019 che aveva messo a segno record storici in termini di produzione, consumi ed export. In Umbria, come peraltro nelle altre regioni italiane, i micro birrifici, dopo anni di forte espansione – è stato detto – stanno conoscendo una fase di assestamento. Al 15 settembre 2021 al Registro imprese della Camera di commercio dell’Umbria risultavano attivi 24 aziende del settore, alle quali vanno aggiunti i Beer Firm, che non avendo impianto proprio producono le proprie birre presso altri. Ci sono poi produzioni secondarie connesse alle attività di società agricole, cantine e simili, specialmente condotte da giovani. Il premio Cerevisia nasce quasi un decennio fa per sostenere questo fenomeno giovanile, affiancarlo nella sua crescita, assecondarlo nei percorsi di produzione ispirati alla qualità, in cui si fonde la tradizione brassicola italiana, con l’innovazione. I birrifici vincitori sono stati: dalla Basilicata il Birrificio del Vulture; dalla Calabria il Birrificio Gladium; dalla Campania il Birrificio Karma; dalla Campania il Birrificio Monaci Vesuviani; dalla Campania il Microbirrificio Artigianale Incanto; dall’Emilia Romagna il Birrificio Birra Amarcord; dal Friuli Venezia Giulia il Birrificio Cittavecchia; dal Friuli Venezia Giulia il Birrificio Foran; dalle Marche il Birrificio 61cento; dalle Marche il Birrificio Jester Birrificio Agricolo; dalla Puglia il Birrificio Rebeers; dalla Sicilia il Birrificio dell’Etna; dal Trentino Alto Adige il Sidrobirrificio Lucia Maria Melchiori; dall’Umbria il Birrificio Birra bro; dall’Umbria il Birrificio Birralfina; dal Veneto il Birrificio Acelum; dal Veneto il Birrificio Theresianer Antica Birreria di Trieste 1766. Alla cerimonia di proclamazione sono intervenuti, oltre a Mencaroni, che è anche presidente del Banab, Banco nazionale d’assaggio delle birre, Paolo Fantozzi, vicepresidente del Banab, Mauro Bacinelli dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione dell’Umbria, Ombretta Marconi, direttore facente funzioni del Cerb, Centro di Ricerca per l’eccellenza della Birra, dell’Università degli studi di Perugia. Dopo la proclamazione di Deruta, la cerimonia di premiazione dell’ottavo premio Cerevisia si terrà mercoledì 6 ottobre a Perugia, presso il Centro congressi della Camera di commercio dell’Umbria.