di Rosa Sica
Il piano industriale verrà formalizzato presto e ha in dote una cifra variabile dai 900 milioni al miliardo e mezzo per la trasformazione green dello stabilimento ex Ilva. E c’è la conferma che Invitalia – ossia la parte pubblica – diventerà maggioritaria a maggio 2022 con il 60% delle quote nella newco che gestisce gli asset siderurgici. Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha parlato in audizione in commissione Attività produttive della Camera. “Il piano industriale legato all’accordo del 10 dicembre 2020 – ha dichiarato Giorgetti – prevede la costruzione di un forno elettrico alimentato dal preridotto, Dri, da un nuovo impianto realizzato e gestito da una newco a partecipazione pubblica. Gli investimenti stimati in funzione delle scelte tecniche – ha proseguito Giorgetti – variano da 900 milioni a un miliardo e mezzo. Invitalia è stata incaricata di procedere alla costituzione della newco in modo di completare le analisi di fattibilità industriale ed economica finanziaria e ambientale del progetto”. “La copertura finanziaria degli investimenti all’avvio della produzione del Dri – ha rilevato ancora il ministro – può essere assicurata alle risorse del Pnrr che alloca 2 miliardi di euro a valere sull’investimento 3.2, utilizzo dell’idrogeno in settori hard to abate”. “Abbiamo chiesto – ha annunciato Giorgetti – di inserire nella prossima legge di bilancio un fondo per sostenere i processi di transizione ecologica del sistema industriale italiano. Il fondo – ha rilevato il ministro – verrebbe gestito dal Mise insieme al Mite e sarebbe finalizzato a supportare le imprese a partire da quelle energivore impegnate negli investimenti per la decarbonizzazione”.
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