Un viaggio nel tempo sul ruolo della donna nel mondo antico, tra bellezza, gusto, mode e status sociale, attraverso ornamenti e gioielli, che in epoche e civiltà diverse ne hanno caratterizzato la presenza nell’antica Pompei e in vari centri della Basilicata. E’ il filo conduttore della mostra ”Da Matera a Pompei, viaggio nella bellezza” allestita al Museo archeologico ”Domenico Ridola” della Città dei Sassi.
La mostra – inaugurata oggi e visitabile fino al 30 giugno 2022 – è stata curata da Annamaria Mauro, direttrice del Museo nazionale di Matera, da Massimo Osanna, direttore generale dei Musei, e da Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco archeologico di Pompei. Nelle sale del Museo materano colpiscono per bellezza e fattura, tra i vari reperti esposti, una splendida statuetta di Venere in marmo, il frammento di un affresco con figura femminile alata proveniente dalla Casa della Biblioteca, fibule in bronzo, armille orecchini, collane in oro, il corredo della tomba di Pithia Rufilia provenienti da Pompei, distrutta dalla eruzione del Vesuvio del 79 d.C. A testimonianza di quell’evento è esposto anche il calco in vetroresina di una fanciulla. E per la Basilicata reperti, da IV al VII secolo a.C. dagli scavi di Timmari, Montescaglioso, Matera e Tricarico e dalla Magna Grecia. Tra questi gioielli di diversa fattura, come armille e diademi in oro di diversa foggia, collane in argento, fibule a doppia spirale e specchi in bronzo, pendenti, amuleti e gioielli in ambra, collane e gemme in pasta vitrea, vasi e busti in ceramica riproducenti volti femminili.
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