“La fiscalità di vantaggio, intesa non solo come decontribuzione ma come insieme di misure di abbattimento fiscale, incentivi alle assunzioni lavorative e semplificazione amministrativa, deve diventare strutturale anche perché non è da considerarsi un aiuto di Stato ma una fiscalità di compensazione per i mancati investimenti infrastrutturali che hanno penalizzato questa fondamentale parte del territorio nazionale”. E’ quanto afferma la Vice responsabile delle Politiche per il Mezzogiorno di FdI, Gabriella Peluso. “Il nostro partito ha sempre sostenuto la fiscalità di vantaggio per il Sud, quale motore per la crescita economica dell’Italia, presentando al Decreto Rilancio dello scorso anno numerosi emendamenti per introdurre un pacchetto di misure finalizzate ad attrarre investimenti nel Sud, far nascere nuove imprese e creare lavoro stabile e di qualità” – sottolinea la dirigente nazionale del partito guidato da Giorgia Meloni -; tra esse la decontribuzione del 50% del costo del lavoro, il dimezzamento dell’Irap, gli sgravi contributivi per dieci anni per le assunzioni nelle imprese del Mezzogiorno, non solo per l’inserimento lavorativo dei giovani ma anche per il reinserimento dei lavoratori meno giovani che sono stati licenziati, e procedure semplificate per le assunzioni di tecnici informatici per la digitalizzazione nella pubblica amministrazione”. “La fiscalità di vantaggio può essere, insieme con l’impiego dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con la sospensione del Codice degli Appalti e l’adozione di un regime straordinario per la realizzazione delle opere da esso previste, un’occasione unica e straordinaria per segnare la svolta infrastrutturale, economica e lavorativa nel Sud e, quindi, per dare impulso alla crescita dell’Italia” – conclude Peluso.
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