“Innovazione, sostenibilità, competitività, formazione e progetti con le scuole, servizi alla società civile con il Patronato, riequilibrio della filiera produttiva, accesso al credito”. Sono questi gli obiettivi definiti da Carlo Lasagna, riconfermato lo scorso 24 novembre, presidente della Fiiaf, la Federazione che riunisce 150.000 imprese agricole familiari associate a Confagricoltura. “La produzione alimentare nel legame con il territorio appartiene al Dna delle imprese familiari. Esse rappresentano un importante modello organizzativo che si sviluppa attraverso le generazioni. Sono imprese attive, dalle quali la famiglia trae il reddito principale. Devono quindi essere tra le prime destinatarie delle risorse della Pac – ha sottolineato Lasagna – Inoltre, mai come in questo momento serve la nostra voce di sindacato per difendere e tutelare, attraverso un confronto costante sui tavoli istituzionali, le necessità, ma anche le proposte della nostra base associativa”. “Fiiaf ha messo tra le prime finalità del proprio Statuto, da poco rinnovato, il sostegno all’innovazione e la ricerca. Occorre però che le Istituzioni accompagnino il processo di ammodernamento del settore con interventi concreti e facilmente fruibili – ha concluso – Non ci può essere sostenibilità ambientale se prima non si definiscono basi solide per quella economica”. Lasagna conduce insieme al fratello un’impresa familiare a San Benedetto Po, in provincia di Mantova, dove produce mais, grano tenero e duro, soia ed erba medica. L’impresa lavora a stretto contatto con gli altri attori della filiera, in particolare con gli allevatori di suini, soprattutto quello pesante tipico della zona, e quelli di vacche da latte per la produzione di Parmigiano Reggiano. Rinnovato anche il Consiglio direttivo della Federazione, composto da 9 rappresentanti del Nord, 4 del Centro e 5 del Sud Italia.
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