Una task force di personale aggiuntivo per aiutare i comuni del Sud a realizzare i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un emendamento del governo al decreto legge Pnrr (dl 152/2021) all’esame della Camera consente all’Agenzia per la Coesione territoriale di stipulare contratti con professionisti, finanziati grazie alle risorse del Pon Governance. Un’iniezione di risorse umane che andrà a potenziare l’intervento già avviato con il Concorso Sud della scorsa estate che avrebbe dovuto assumere 2800 tecnici da destinare alle amministrazioni meridionali per gli interventi previsti dalla politica di coesione nazionale ed europea e invece ha coperto solo 778 posti disponibili. I restanti 2.022 posti sono stati messi nuovamente a bando con un nuovo concorso indetto dalla Funzione pubblica che prevede criteri più favorevoli per giovani laureati. Le nuove forze provenienti dall’Agenzia di coesione rappresentano una delle dieci opportunità messe a disposizione degli enti locali, soprattutto del Sud, per sostenerle nella presentazione e nella realizzazione dei progetti legati al Pnrr e alle politiche di coesione. Il ministero per il Sud e la coesione territoriale ha riassunto le dieci linee di azione in un vademecum indirizzato a comuni, province, città metropolitane e regioni e pubblicato anche sul sito internet del dicastero guidato da Mara Carfagna. Dieci le linee di intervento a cui, come ha annunciato il ministro Carfagna, potranno essere affiancate «ulteriori azioni di sostegno, oltre a quelle già in vigore, qualora ne emergesse la necessità nelle prossime fasi di attuazione del Piano». Tre le direttrici degli interventi: potenziare gli organici (con assunzioni di figure specifiche e incarichi di collaborazione), predisporre progetti e idee da presentare in occasione dei bandi emessi, rafforzare l’assistenza fornita a livello centrale. Il ruolo degli enti locali nella messa a terra dei progetti del Pnrr sarà decisivo visto che circa 66 miliardi di euro, pari a un terzo degli investimenti previsti dall’intero Recovery Plan, sono destinati alla gestione dei territori. Di questi, 20 miliardi sono riservati al Mezzogiorno, ai quali si sommeranno fino al 2030 circa 9 miliardi di React-EU, 54 miliardi di Fondi strutturali europei e 58 miliardi del Fondo nazionale di sviluppo e coesione.
Personale: come detto, la prima iniezione di risorse umane negli organici dei comuni arriva dal Concorso Sud. I termini per la partecipare al secondo atto del concorso sono scaduti il 15 novembre. Verranno assunti 2.022 funzionari (Area III-F1) a tempo determinato (per una durata di 36 mesi) esperti in progettazione tecnica, esecuzione di opere pubbliche, gestione dei procedimenti, rendicontazione e controllo, informatica. I vincitori saranno destinati ad autorità di gestione, organismi intermedi e soggetti beneficiari delle politiche di coesione di Abruzzo (197 unità totali), Basilicata (94 unità totali), Calabria (272 unità totali), Campania (486 unità totali), Molise (56 unità totali), Puglia (348 unità totali), Sardegna (256 unità totali) e Sicilia (313 unità totali). A questa prima tranche di personale si aggiunge la possibilità, prevista dal decreto Reclutamento (dl 80/2021), di mettere a bando assunzioni specifiche per i progetti. Gli enti locali potranno farlo per i progetti di cui sono titolari e le relative spese potranno essere inserite a carico dei progetti.
C’è poi la task force di mille esperti (con stipendi che, come ha ammesso il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, potranno arrivare anche a 100 mila euro) che andranno nelle regioni e da queste saranno ripartite tra le amministrazioni locali in base alle esigenze. Gli avvisi di conferimento degli incarichi sono stati pubblicati il 30 novembre sul portale del Reclutamento InPa (si veda ItaliaOggi dell’1 dicembre) e gli interessati potranno candidarsi con un clic entro le ore 14 del 6 dicembre. Le figure richieste dalle regioni sono esperti amministrativi, ingegneri, esperti giuridici, architetti, geologi, esperti di gestione di progetti complessi, geometri, ma anche esperti digitali e biologi. Per queste assunzioni il governo ha stanziato 320 milioni di cui il 40% riservato alle regioni del Sud a cui andranno quindi 400 esperti. A queste opportunità di assunzione si aggiungono poi le chance previste dal decreto legge Pnrr (dl 152) all’esame della commissione bilancio della Camera (relatori Roberto Pella e Gian Pietro Dal Moro). Le regioni possono richiedere di utilizzare risorse dei Programmi operativi complementari (Poc), finanziati dai Fondi strutturali europei e cofinanziati con risorse nazionali, per azioni di supporto tecnico e operativo all’attuazione dei progetti del Pnrr. E, come detto, un emendamento del governo potrà consentire all’Agenzia per la Coesione territoriale di stipulare contratti con professionisti che andranno a supportare i comuni del Mezzogiorno.
Progetti: per i comuni fino a 30mila abitanti del Sud, delle aree interne, delle regioni Umbria e Marche oltre che per le province e le città metropolitane presenti su questi territori, il decreto legge Infrastrutture (dl 121/2021) mette a disposizione le risorse per concorsi di idee e progetti in ambito urbanistico e di innovazione sociale. I comuni fino a 5.000 abitanti potranno scegliere di impegnare le risorse anche direttamente per studi di fattibilità tecnica ed economica. A questo proposito è stato istituito un Fondo con una dotazione di 161,5 milioni di euro.
Assistenza: il decreto legge su governance e semplificazioni del Pnrr (dl 77/2021) affida a Consip, Invitalia, Difesa Servizi e Sogei la possibilità di mettere a disposizione dei comuni esperti qualificati per il supporto tecnico-operativo. Per stipulare la convenzione, non servirà avere un progetto già definito, ma basterà solo la fase preliminare e il costo andrà a carico dei relativi progetti del Pnrr ammessi a finanziamento. Sempre il dl 77 consente a Consip di fornire azioni di formazione del personale, contratti e servizi di supporto per rafforzare la capacità delle stazioni appaltanti. A questo scopo il governo ha stanziato 40 milioni l’anno fino al 2026. Le amministrazioni potranno inoltre sottoscrivere convenzioni con Cassa Depositi e Prestiti, che, direttamente o tramite le società controllate, fornirà assistenza e supporto tecnico-operativo. Gli oneri potranno essere assorbiti dagli investimenti realizzati. Viene infine prevista una task force ad hoc per l’edilizia scolastica. Per la progettazione e la realizzazione dei progetti di edilizia scolastica finanziati dal Pnrr, l’Agenzia per la Coesione territoriale, assieme al ministero dell’Istruzione, ha istituito una task force di supporto ai comuni, ulteriormente potenziata ed estesa fino al 2025 grazie al finanziamento di 63 milioni di euro dal Pon Governance.
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