Il vino italiano viene venduto a quasi 1/3 in meno (-29%) del prezzo di quello francese, nonostante la crescita qualitativa riconosciuta dalla crescita esplosiva sui mercati mondiali.
È l’analisi Coldiretti/Censis a fare emergere questo dato dalla quale si evidenzia che il vino tricolore risulta maggiormente penalizzato dalla crescita dei costi di produzione per i rincari internazionali di vetro, tappi, etichette, energia e trasporti. Le quotazioni del vino italiano, sottolinea la Coldiretti, hanno raggiunto in 25 anni un valore medio di 3 euro all’esportazione, con un incremento del 129% arrivando a tallonare la Francia che nello stesso periodo ha segnato un calo del 15% e oggi vale 4,2 euro. Permane comunque un gap che penalizza le aziende vitivinicole che sono costrette a chiedere un adeguamento dei listino a fronte dei rincari che devono affrontare evidenziati anche dall’Unione italiana vini (Uiv). Una necessità – conclude la Coldiretti – per sostenere un settore determinate dell’agroalimentare Made in Italy che dalla vendemmia alla tavola offre opportunità di lavoro a 1,3 milioni di persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio.
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