La media e piccola editoria in Italia è cresciuta nel 2021 più della media del mercato (più 25% contro più 22%) e oggi ha una quota di venduto del 45% nei canali trade (librerie e grande distribuzione), in crescita di un punto percentuale rispetto al 2020 e due sul 2019: sono i numeri presentati a Più libri più liberi, Fiera nazionale della Piccola e Meda Editoria di Roma organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE), durante l’incontro del programma professionale “La media e piccola editoria tra 2019 e 2021”. “La ricerca – ha spiegato il presidente di AIE Ricardo Franco Levi – esplora un insieme di case editrici molto vario ma tutte ugualmente importanti per la nostra associazione, che da vent’anni organizza Più libri più liberi per accoglierle e dare visibilità a tutte. I numeri mostrano un’estrema effervescenza, con indici di crescita significativi per i piccolissimi editori, con vendite a prezzo di copertina sotto il milione di euro, e per quelli più grandi, con vendite tra 10 e 25 milioni”. “Il consolidamento dell’editoria piccola e media in Italia negli ultimi due anni – ha spiegato il presidente del Gruppo Piccoli Editori Diego Guida – dimostra la capacità del settore di sapersi innovare e rendersi sempre più competitivo. Per questo è importante che nella legge per il libro annunciata dal ministro della Cultura Dario Franceschini trovino spazio misure che aiutino anche i piccoli editori a fare ancora meglio, ad esempio con incentivi fiscali a favore di chi investe per l’ottimizzazione della filiera distributiva mirati in particolare alle realtà medio-piccole, e sostegni alla domanda”. La ricerca illustrata dal responsabile dell’ufficio studi di AIE Giovanni Peresson si concentra sulle case editrici con vendite di libri di varia (romanzi e saggi) nei canali trade fino a 25 milioni di euro annui a prezzo di copertina, escluse partecipate e controllate di gruppi editoriali. Le case editrici in questa fascia sono 6.998, in crescita del 17% sul 2020 e hanno venduto complessivamente 612,4 milioni di euro di libri, oltre 120 milioni in più rispetto al 2020 (più 25%). Tali vendite sono distribuite su 431.183 titoli, in crescita dell’8%. Nel 2021, le case editrici medie e piccole hanno una quota nei canali trade del 45%. Le vendite sono realizzate per tre quarti nelle librerie online e di catena (76%), nel 24% dei casi nelle librerie indipendenti. In numeri assoluti, questo si traduce in 467 milioni di vendite in librerie di catena e online (crescita del 27% sul 2019), e 147,6 milioni nelle librerie indipendenti (crescita del 9%). L’andamento 2019-2021 mostra come, in due anni, il mercato sia cresciuto ai due poli estremi: le case editrici con vendite tra i 10 e i 25 milioni di euro sono passate da 3 a 12. Quelle con meno di un milione di euro di vendite sono passate da 5.698 a 6.901. Stabili le case editrici che vendono tra i 5 e i 10 milioni di euro (sono sedici), in lieve calo quelle con vendite tra 1 e 5 milioni (da 72 a 69). Le case editrici tra i 10 e i 25 milioni di euro, in particolare, negli ultimi due anni hanno visto crescere il loro venduto complessivo da 49,1 milioni a 172,2 milioni, quelle sotto il milione da 158,5 a 184,6 milioni. In calo le fasce medie. Gli editori più piccoli, con vendite sotto il milione di euro, generano un mercato complessivo di 185 milioni, in crescita del 18% sul 2020. Nel corso degli ultimi due anni questo particolare comparto si è consolidato: il mercato di chi vende tra 500mila euro e un milione di euro è cresciuto del 24% fino a 56,6 milioni, il mercato di chi vende tra i 300mila e i 500mila euro è cresciuto del 45% fino a 34,7 milioni, il mercato di chi vende meno di 300mila euro è cresciuto del 5% fino a 93,7 milioni.
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