Il boom di contagi provocato dalla variante Omicron ha spinto il governo a una nuova stretta. Con il decreto legge approvato mercoledì 29 dicembre il super green pass – che si ottiene con il vaccino o la guarigione – è stato esteso di fatto a tutte le attività, tranne che per i lavoratori e gli studenti universitari che potranno ancora ricorrere al tampone. Dal 10 gennaio per prendere un treno o anche bus o metro, partecipare a fiere e convegni, ma anche mangiare all’aperto, andare in hotel o sciare non basterà più il tampone ma servirà il vaccino o la guarigione. Rimandata invece ai primi di gennaio una decisione sull’”arma finale” ossia l’obbligo del super pass per il mondo del lavoro, pubblico e privato. Nel corso della cabina di regia che ha preceduto il Cdm è emersa infatti una divisione all’interno della maggioranza, con Pd e Forza Italia a favore di questa soluzione e Lega e M5s contrarie. Ma il dado sembra ormai tratto. Un consiglio dei ministri potrebbe essere convocato già il 5 gennaio, con all’ordine del giorno l’ulteriore estensione del Super Green pass al mondo del lavoro: il governo, secondo quanto si apprende, sta studiando come procedere, valutando le complessità nei vari settori. In questi giorni continueranno gli approfondimenti tecnici e all’inizio della prossima settimana potrebbero anche essere consultate parti sociali, sindacati e imprese. Insomma il certificato verde “rafforzato” introdotto a fine novembre (con il decreto 172/2021) e previsto inizialmente solo per entrare in ristoranti e bar al chiuso, teatri, cinema, sale concerto, stadi, feste e cerimonie pubbliche, e discoteche, è stato esteso nel giro di un mese a tutte le attività ricreative e sociali.
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