Il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità destina al Sud Italia 33,8 miliardi sui complessivi 61,4 delle risorse del Pnrr e del Piano nazionale complementare affidati al ministero. Si è andati quindi ben oltre il 40% previsto: se a questo si aggiungono i normali fondi destinati comunque al Sud, si arriva al 63% degli investimenti che il ministero ha destinato al mezzogiorno.
Sembra una chiara volontà politica quella di ridurre il vistoso divario in materia di mobilità tra Nord e Sud Italia dopo 20 anni senza investimenti sostanziosi e sostanziali a favore del mezzogiorno.
È stato possibile destinare il 56% del Pnrr al Sud anche grazie al fatto che città metropolitane, comuni e Regioni meridionali avevano già pronti per l’apertura dei lavori diversi progetti, tra cui quelli relativi alla rigenerazione urbana.
L’alta velocità ferroviaria per le tratte Napoli-Bari, Salerno-Reggio Calabria e Palermo-Catania per passeggeri e merci, rientra tra gli investimenti più corposi del Pnrr ma i fondi destinati sono anche quelli del Pnc. Da incrementare e rendere più veloci anche le tratte in orizzontale come la Roma-Pescara, o le diagonali come Taranto-Metaponto e Potenza-Battipaglia.
983 milioni vengono destinati al miglioramento della mobilità locale urbana ed extraurbana, con un rinnovo del parco degli autobus.
Più del 50% dei fondi destinati al ministero delle Infrastrutture e della Mobilità va, inoltre, al mezzogiorno per la mobilità ciclistica.
80 milioni di euro destinati al rinnovo ed al potenziamento delle navi che si spostano tra Reggio Calabria e Messina e si riapre anche il dibattito intorno alla costruzione del ponte sullo stretto, per il quale viene avviato un nuovo percorso di progettazione.
Investimenti si faranno registrare anche per la costruzione di autobus ad alimentazione elettrica.
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