«L’Associazione Sindacale delle Professioni Sanitarie, COINA, ha scritto al Presidente del Consiglio Draghi e ai Ministri della Salute e della P. A., Speranza e Brunetta a seguito delle ultime dichiarazioni da parte del Presidente ARAN Dott. A. Naddeo e alcune OO.SS. presenti sul tavolo della contrattazione per il rinnovo del CCNL- Comparto Sanità pubblica, vuole evidenziare diverse criticità̀ che a nostro avviso risultano discriminanti per gli Esercenti le Professioni sanitarie, in primis gli infermieri. E’ evidente che un rinnovo contrattuale non dovrebbe essere peggiorativo di quello precedente, così come è altresì̀ palese che se un rinnovo contrattuale, pur riconoscendo un consuetudinario aumento dello stipendio tabellare va, contemporaneamente, a rideterminare in modo peggiorativo un’altra parte degli istituti dei quali si compone lo stipendio complessivo di una categoria di lavoratori (soprattutto infermieri), il risultato che ne discende potrebbe essere economicamente inferiore rispetto al passato. Ed è il caso appunto del rinnovo del CCNL…Comparto Sanità pubblica dove, applicando la riforma del sistema indennitario che l’ARAN propone, alcuni lavoratori turnisti, soprattutto infermieri, avrebbero, con tale rinnovo, un aumento reale e complessivo dello stipendio inferiore rispetto al passato. Questo accade quando si parla di alcuni istituti come ad esempio, l’indennità̀ di turno, l’indennità̀ di terapia intensiva, sub/intensiva, malattie infettive, nonché́ una perdita dell’indennità̀ festiva, pronta disponibilità̀ e sul calcolo dello straordinario, oltre alla discriminazione tra turnisti e non turnisti, come ad esempio per la festività̀ infrasettimanale e per i permessi Legge n. 104/92. Tale perdita economica, secondo il Presidente ARAN, Dott. Naddeo, non vi sarebbe, o almeno sarebbe ridotta, poiché́ agli infermieri è stata prevista, per legge, una indennità̀ di specificità̀ stanziata con 335 milioni di euro. Quello che il Presidente Aran omette, e non ne campiamo il motivo, è che tale indennità̀ di specificità̀ è frutto di una conquista avvenuta con le Manifestazioni di lotta in molte Piazze Italiane, culminate nella manifestazione del 15 ottobre 2020, organizzata dalla O.S. Nursing Up, alla quale ha partecipato anche il COINA, oltre ad altre organizzazioni rappresentative di vari settori della sanità italiana. A tale Manifestazione hanno partecipato, da tutta Italia, migliaia di infermieri, per chiedere finalmente di valorizzare la professione. Successivamente il Ministro della Salute, ha deciso di creare una specifica disposizione di Legge, stanziando le risorse necessarie, per una prima valorizzazione della professione infermieristica, attraverso il riconoscimento di una indennità̀ di specificità̀ professionale. Per non parlare dell’introduzione degli incarichi professionali “di base” inizialmente previsti per le Professioni sanitarie, per poi essere estesi a tutto il personale del comparto (come richiesto dalle Organizzazioni sindacali generaliste), ma al momento, sono, per gli infermieri, “ISO risorse”, poiché́ all’aggiunta di tale incarico vi è però la soppressione di altre indennità̀ professionali. Non è accettabile per questa O.S. un ennesimo rinnovo contrattuale che non valorizzi le competenze e responsabilità̀ delle Professioni Sanitarie, soprattutto quella infermieristica. Vogliamo ricordare che la normativa vigente prevede una pari responsabilità̀ (Legge Gelli- Bianco n. 24/17) per tutti gli Esercenti le Professioni sanitarie (Medici, Infermieri e tutte le altre Professioni Sanitarie previste dalla legge n. 3/2018), dove la normativa impone gli stessi obblighi, come ad esempio la stipula di una Polizza Rc Professionale (L.24/17), l’obbligo di aggiornamento professionale attraverso gli ECM, ma che di fatto crea una discriminazione tra gli stessi professionisti, visto che il Contratto del Comparto, a differenza di quello delle Dirigenza Medica, non prevede un indennità̀ economica per le Professioni Sanitarie al fine di compensare l’obbligo di esclusività̀ con oneri a spese degli infermieri e professionisti sanitari. Il sistema indennitario proposto nella bozza ARAN, di fatto, penalizzerebbe proprio quei Professionisti turnisti che sono sul campo H/24, ricordando che gli stessi hanno lottato quasi a mani nude nella prima ondata della pandemia, definiti eroi o angeli a cui però non ha fatto seguito alcun riconoscimento tangibile.
Alla luce di quanto brevemente sopra elencato, la Scrivente O.S. chiede alle SS.VV. di prendere in considerazione tali criticità̀ e di fare quanto di Vostra competenza e autorità̀ per avere finalmente quel giusto riconoscimento, anche economico, ormai atteso da molti anni»– è quanto si legge a termine della nota diramata dal Segretario Nazionale COINA, Marco Ceccarelli e dal Presidente Terenzio Schiavoni.
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