Negli ultimi due anni in Italia il mercato dell’agricoltura 4.0 è esploso, passando dai 540 milioni di euro di fatturato del primo semestre del 2020 a 1,3 miliardi a fine anno, per arrivare a 1,6 miliardi nel 2021 (+23%). E’ quanto emerge dalla ricerca dell’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio Rise (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia. La crescita è guidata dalla spesa per macchinari connessi, pari al 47% del mercato, e per sistemi di monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature (35%). In parallelo, è cresciuta la superficie coltivata con strumenti di agricoltura 4.0 da parte delle aziende agricole, che nel 2021 ha toccato il 6% del totale, il doppio dell’anno precedente. Il 60% degli agricoltori italiani utilizza almeno una soluzione di agricoltura 4.0 (+4% sul 2020), e oltre quattro su dieci ne utilizzano almeno due, in particolare software gestionali e sistemi di monitoraggio e controllo delle macchine. A trainare la crescita del mercato, secondo la ricerca, sono gli incentivi, in particolare le agevolazioni dei programmi di sviluppo rurale e il piano transizione 4.0. Tre quarti delle aziende agricole hanno impiegato almeno un incentivo di agricoltura 4.0 e l’84% sostiene che abbiano avuto un impatto determinante sulle scelte di investimento. Lato consumatori, secondo l’indagine, metà degli italiani cerca informazioni sulla tracciabilità degli alimenti, utilizzando soprattutto sito internet, social e Qr Code. Ed è proprio la tracciabilità uno degli ambiti in cui le aziende stanno maggiormente utilizzando il digitale. Il settore continua a guardare con forte interesse alle tecnologie Blockchain & Distributed Ledger, però, solo il 6% dei consumatori italiani ha già sentito parlare di Blockchain nell’agrifood.
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