“Entro l’estate intendo completare la programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione, portarla in approvazione al Cipess e rafforzare con gli oltre 58 miliardi dell’Fsc ancora da impiegare il “New Deal” del Sud e delle aree interne promosso dal Pnrr. Agiremo su dodici capitoli, in sinergia con gli interventi già inseriti nel Piano di Ripresa: ricerca, digitalizzazione, competitività delle imprese, energia, ambiente, cultura, trasporti, riqualificazione urbana, lavoro, salute, istruzione e formazione, capacità amministrativa. Finanzieremo interventi addizionali che le regole europee ci hanno impedito di collegare al Pnrr. Insomma, completeremo l’ambizioso disegno che abbiamo iniziato a tracciare un anno fa con le risorse europee: un’Italia più coesa, più collegata, con le aree finora ritenute marginali come il Sud e le zone interne che diventano motori di ripresa economica e sviluppo innovativo del Paese”. Così il ministro Mara Carfagna riassume lo spirito dell’informativa sulla ripartizione dell’Fsc presentata in Consiglio dei ministri.
L’ammontare del Fondo è stabilito in 73,5 miliardi di euro, l’80 per cento dei quali destinato al Mezzogiorno. Sono già stati anticipati investimenti per circa 14,7 miliardi in favore del CIS Taranto, di iniziative regionali per la competitività e di progetti infrastrutturali ad alta rilevanza strategica, oltre che per il credito di imposta per gli investimenti al Sud (2 miliardi) e per la riduzione degli oneri contributivi alle imprese del Mezzogiorno (3,5 miliardi). “Vogliamo fare del Fondo Sviluppo e Coesione – conclude il ministro Carfagna – un Pnrr permanente che sostenga con una rigorosa progettazione, un cronoprogramma preciso e una efficace vigilanza gli obiettivi di sviluppo e di riduzione dei divari economici e sociali. E’ un obiettivo ambizioso, ma possiamo e dobbiamo realizzarlo”.
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